Zedda pronto a guidare i Progressisti

Sardegna

Manca solo il sì ufficiale ma agenda già fitta di incontri

di Roberto Murgia

"Progressisti di Sardegna": così, secondo quanto apprende l'ANSA, potrebbe chiamarsi la coalizione di centrosinistra che si presenterà alle regionali di febbraio 2019. Uno schieramento che ovviamente comprende il Partito democratico e gli alleati di Leu e di Campo Progressista, ma che punta ad abbracciare, come ha sempre indicato il segretario dem Emanuele Cani, il mondo delle forze autonomiste, dell'associazionismo e dei sindaci, compresi quelli non allineati con il Pd. Il collante, la persona che consentirà di realizzare il progetto è Massimo Zedda.

Sono 130 i sindaci che gli hanno chiesto di scendere in campo. E la benedizione di tutte le forze politiche del perimetro non è in discussione. Il sindaco di Cagliari, però, non ha ancora sciolto le riserve sulla sua disponibilità a diventare il candidato governatore, ma di fatto si comporta come se avesse già accettato. Nelle ultime settimane la sua attività si è spinta ben oltre il confine della Città metropolitana.

La sua agenda, insomma, è strapiena, tanto che si sarebbe rivolto a un'agenzia di comunicazione della Penisola per gestirla. Il primo cittadino metropolitano ha due strade davanti a sè: dire che accetterà di guidare i "Progressisti di Sardegna" nella sua Cagliari oppure optare per un Comune del centro-nord dell'Isola.

Proseguono anche i suoi incontri con associazioni, sindacati, imprese, rappresentanti di partiti, già in coalizione o meno. Se nei giorni scorsi Zedda aveva tentato un approccio con Autodeterminatzione, mercoledì 7 dovrebbe rivedere il segretario dem Emanuele Cani. Un incontro, fanno sapere da ambienti del Pd, come tutti gli altri che il sindaco sta avendo in questo periodo. Zedda, comunque, mira al sostegno di tutto il Pd, compresa la corrente Soru che non fa parte della segreteria: per questo avrebbe già cercato un contatto con l'europarlamentare.

Mercoledì, inevitabilmente, sarà affrontata la questione delle primarie. E' molto improbabile che il sindaco di Cagliari possa 'sposare' quelle fissate dal Partito dei Sardi per il 16 dicembre, anche perché si tratta di consultazioni con regole dettate da una sola forza politica. Una volta confermata la sua disponibilità, le altre forze politiche ne prenderanno atto. Il Pd, per esempio, lo farà con una direzione regionale ad hoc.

Adesso, si tratta di capire quale sarà il momento scelto da Zedda per annunciare il fatidico sì. Questo potrebbe avvenire nel corso di una manifestazione organizzata dai 130 primi cittadini che l'hanno invitato a candidarsi. Sicuramente entro il 23 novembre, data prevista per la partecipazione del leader della Lega, Matteo Salvini, al congresso del Psd'Az, durante il quale dovrebbe annunciare la corsa alle regionali del senatore Christian Solinas come candidato governatore del centrodestra.

M5S, QUASI MESSE DA PARTE LE REGIONARIE. Una persona della società civile ma molto vicina ai valori del M5s, qualcuno che ha già partecipato a incontri del movimento, anche se non in qualità di portavoce. Ma soprattutto, una figura che sia in grado di non disperdere il grande bacino di consenso che si era creato attorno a Mario Puddu, prima della sua uscita di scena per una condanna in primo grado a un anno per abuso d'ufficio. E' questo l'identikit del candidato governatore grillino per le regionali sarde di febbraio che quasi certamente non sarà scelto attraverso le regionarie, ma direttamente dallo staff del leader Luigi Di Maio Una cosa è certa: anche venendo meno le consultazioni online, e quindi la regola per cui i parlamentari non possono parteciparvi, è da escludere l'impegno a candidarsi di uno dei deputati e senatori M5s attualmente in carica.

Nonostante l'individuazione sia imminente, non esce alcuna indiscrezione sui papabili, se non che il nome potrebbe rispondere al prossimo di un uomo o donna vicino ad ambienti della giurisprudenza. Da sempre, infatti, alcuni costituzionalisti come Andrea Pubusa hanno mostrato interesse per le idee del movimento. E' invece quasi da escludere una suggestione circolata nelle ultime ore che vede una replica in salsa sarda del contratto di governo dove M5S è alleato con la Lega. Un'ipotesi che imprimerebbe una clamorosa virata alle manovre in vista delle regionali, considerato che esiste un accordo a livello nazionale stretto da Carroccio con FI e FdI per correre assieme nelle 4 regioni al voto, e un tavolo operativo a livello regionale. Un asse che rimetterebbe tutto in discussione, ma che i protagonisti, M5s e Lega, al momento smentiscono categoricamente.(

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