Dopo stop vitalizi spunta l'integrativa

Sardegna

M5s insorge, con denaro pubblico vogliono pagarsi la pensione

 Quasi sei milioni di euro da attingere dal bilancio interno dell'Assemblea sarda per pagare, in una sola tranche, cinque anni di contributi previdenziali dei consiglieri. E' quanto prevede una proposta di legge che porta la firma di 54 componenti su 60, non ancora calendarizzata ma oggi al centro delle polemiche perché presentata alla fine della legislatura. "Con la pdl numero 555 del 16/10/2018 i consiglieri sardi decidono che dobbiamo pagargli 5,8 milioni di euro di pensione integrativa", scrive su Facebook Roberto Cappucinelli, candidato consigliere del Movimento Cinquestelle alle prossime elezioni di febbraio.

In realtà, è spiegato nella relazione del proponente, la legge va a colmare una lacuna lasciata aperta quando nel 2014 furono aboliti i vitalizi come trattamento pensionistico per i consiglieri cessati dal mandato. E la lacuna consiste proprio nella mancanza di contributi per un periodo di cinque anni. Una penalizzazione soprattutto per i lavoratori autonomi: per loro, infatti, a differenza dei dipendenti, non sono previsti contributi figurativi nel periodo di aspettativa.

"Con questa proposta - si legge nella relazione - escludendo ogni ritorno al sistema dei vitalizi, si incentiva l'iniziativa volontaria dei consiglieri di aderire a trattamenti pensionistici integrativi per il periodo del mandato, con costi a proprio carico e con il concorso del Consiglio". Un concorso da 5,8 milioni, più un milione per ciascuno degli anni successivi. La proposta di legge non ha la firma dei consiglieri di FdI (Paolo Truzzu, Gianni Lampis, Marcello Orrù), dei presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Francesco Pigliaru e Gianfranco Ganau, e di Stefano Coinu (Forza Italia).
   

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