Chiesa: appello vescovi per lavoro

Sardegna

Da Sassari il messaggio della Conferenza episcopale sarda

Lavoro per i giovani, rispetto e investimenti per l'ambiente, impegno politico e civile. Sono i punti fermi del messaggio che la Conferenza Episcopale rivolge ai sardi, e in particolare alle istituzioni, sia come analisi dei problemi più pressanti dell'isola sia come esortazione ad agire per risolvere questi problemi.
    Il documento è stato illustrato a Sassari, nella biblioteca del Seminario arcivescovile, da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda, e mons. Gianfranco Saba arcivescovo di Sassari. Diversi i punti toccati dal messaggio, ma i vescovi sardi si sono voluti soffermare soprattutto sui giovani e sulla mancanza di opportunità di lavoro stabile: "Lavoro per i giovani significa per loro poter fare dei progetti e realizzare i loro sogni", spiega monsignor Miglio, "ma significa anche non fermarsi a scrivere dei documenti e dei messaggi, ma incrementare delle buone pratiche, è necessario avviare iniziative che permettano ai giovani di lavorare".
    "Ci sono molte cose da tenere presenti, per esempio i giovani laureati sono quelli che in Sardegna trovano meno opportunità e più spesso emigrano, con il problema anche della mancanza di una formazione mirata, affinché non siano obbligati a migrare", sostiene Miglio. "Un altro ambito sottolineato nel messaggio dei vescovi sardi è la cura dell'ambiente: investire sulla cura dell'ambiente significa anche creare posti di lavoro. E qui in Sardegna ci sono zone dove è importante intervenire per le bonifiche e quindi creare queste opportunità".
    Nel documento si parla di lavoro, ma senza tralasciare tante altre problematiche dell'isola, soprattutto in campo sociale, come la tossicodipendenza, l'alcoolismo e la ludopatia; ancora il disagio e le devianze giovanili, la dispersione scolastica, il calo demografico. "Un ultima parola che abbiamo scritto in questo messaggio è un invito alla partecipazione alla vita politica attiva. Un invito che rivolgiamo ai credenti cristiani ma come persone interessate al bene comune della nostra società della nostra regione, lo rivolgiamo a tutti: dobbiamo riuscire a sconfiggere l'astensionismo".

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