Proposta di conciliazione che sa di ricatto, domande entro 31/10
"Licenziati, umiliati, costretti a rinunciare ad ogni diritto per un assegno da fame. La sorte dei lavoratori dell'ex Saremar, società di navigazione fatta fallire da Deiana e compagni, è scritta nell'ultimo provvedimento farsa appena recapitato. In sintesi la Regione scrive ai lavoratori: dovete rinunciare a tutti i diritti pregressi, rinunciare al lavoro e in cambio potete ricevere un assegno da fame". Lo denuncia il leader di Unidos Mauro Pili puntando il dito contro il bando regionale per gli ex Saremar.
"Una proposta di conciliazione che sa di ricatto che costringerà ancora una volta i lavoratori ad una scelta durissima - attacca Pili - cedere dignità e diritti in cambio di un assegno di mantenimento di 700 euro netti circa. La scadenza fissata del 31 ottobre per presentare le domande è l'ennesima regalia alle compagnie di navigazione". Secondo Pili, "i lavoratori non possono perdere i diritti acquisiti" e "occorre che i giudici si pronuncino definitivamente sulle cause di lavoro già intraprese, considerato che la richiesta del bando chiede di rinunciare ad ogni pregressa pretesa".