Malori tra medici ed operatori del 118 a Bologna, Procura indaga per avvelenamento

Emilia Romagna
Flavio Isernia

Flavio Isernia

Si sospetta un atto doloso. Un avvelenamento. Forse da Clotiapina, principio attivo di uno psicofarmaco. Ne sono state trovate tracce nelle analisi del sangue di alcuni operatori. Un sedativo in gocce nella disponibilità della struttura, ma a cui non tutti hanno accesso, potrebbe essere stato diluito nelle bevande del personale coinvolto

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Forti mal di testa, stati confusionali, svenimenti. C’è l’ipotesi dell’avvelenamento dietro i malori improvvisi che da luglio colpiscono gli operatori della Centrale Operativa del 118 Emilia Est, struttura strategica per l’emergenza e il soccorso collocata all’interno di una palazzina accanto all’Ospedale Maggiore di Bologna. I casi accertati al momento sono sette. Episodi di malessere molto simili tra loro. In due circostanze è stato necessario anche il ricovero. L’Azienda Sanitaria bolognese il 25 ottobre ha presentato un esposto in Procura. L’indagine aperta dalla magistratura per ora è conoscitiva e senza indagati.

Un atto doloso?

“Siamo vicino in questo momento al team dell’emergenza. Si vive con inquietudine ed è molto comprensibile, non ci sente tranquilli. L’ultimo episodio è successo pochi giorni fa” dice Paolo Bordon, Direttore Generale dell’Ausl di Bologna. Le prime verifiche interne escludono malfunzionamenti all’impianto di aereazione, contaminazioni dell’acqua dei rubinetti o problemi ai distributori automatici del caffè. “Le nostre indagini hanno dato degli esiti negativi rispetto a possibili fonti di inquinamento”, spiega Bordon. Si sospetta un atto doloso. Un avvelenamento. Forse da Clotiapina, principio attivo di uno psicofarmaco. Ne sono state trovate tracce nelle analisi del sangue di alcuni operatori. Gli effetti della sostanza sarebbero compatibili con quel tipo di malesseri. Un sedativo in gocce nella disponibilità della struttura ma a cui non tutti hanno accesso. Potrebbe essere stato diluito nelle bevande del personale coinvolto.

Indagini in corso

Gli accertamenti sono in corso, si ascoltano testimonianze, si incrociano video, date dei malesseri e turni di servizio. “Abbiamo bisogno di portare tranquillità ma soprattutto di capire fino in fondo che cosa è successo, - dice Bordon -. Ci sono stati sette episodi nell’arco di poco tempo. Hanno creato agitazione e preoccupazione tra gli operatori che svolgono una funzione strategica". Dalle postazioni della sala operativa ogni giorno il coordinamento degli interventi di emergenza, le richieste di soccorso di tre province, Bologna, Modena e Ferrara. Qui si trovano spesso anche piloti e personale dell’elisoccorso. “Per fortuna, - precisa Bordon -, non ci sono stati episodi che riguardano il personale durante la fase del volo. Quello che abbiamo fatto in questo momento è mettere a disposizione il supporto di uno staff di psicologi, un aiuto dal punto di vista relazionale rivolto a tutto il personale della centrale operativa. Cerchiamo di garantire benessere all’interno di una struttura sottoposta a un forte stress". Il cerchio si starebbe stringendo intorno al responsabile di questi misteriosi episodi, da chiarire anche il perché e il come abbia agito.

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