Il 'Mostrario' di Yuval Avital si conclude a Reggio Emilia

Emilia Romagna

Quasi tremila spettatori al Teatro Regio e Teatro Due di Parma

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(ANSA) - REGGIO EMILIA, 09 DIC - Dopo il successo della Parte I e della Parte II, con quasi 3.000 spettatori coinvolti al Teatro Regio e al Teatro Due di Parma, si conclude a Reggio Emilia il viaggio nel 'Mostrario' dell'artista Yuval Avital con sette nuove scene bestiali realizzate appositamente per il Teatro Municipale Valli (Parte III, 10 e 11 dicembre). L'evento multidisciplinare di Reggio Parma Festival, con performance dal vivo, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni, riesce a trasformare i teatri in luoghi onirici, espositivi e performativi, in un viaggio alla scoperta del confine tra uomo e animale, con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai tutti insieme "per dar vita a un atto poetico forte, coraggioso e rivoluzionario".
    Dopo la Parte I, presentata al Teatro Regio, dove sono stati più di 1.300 gli spettatori a seguire le prime sei scene bestiali tra Foyer, in Palcoscenico e nelle sale del Ridotto con le Sirene, i licantropi, le Sabine, le salamandre, il gigante Argos, gli sciapodi e gli uccelli; dopo la Parte II al Teatro Due, dove altrettanti visitatori hanno attraversato le sale, perdendosi tra la sala dei Golem e la disperazione della Medusa, percorrendo il labirinto dell'Uomo nero e il bosco del Cernunnos, fino ad arrivare alla Sala dei diavoletti e del Capro espiatorio, è il turno del Valli. Come già nelle altre occasioni, i visitatori del 'Mostrario', muovendosi liberamente negli ambienti dei teatri - anche in quelli solitamente inaccessibili - si immergeranno in un'esperienza unica e inedita. Ciascun Mostrario è diverso dagli altri, è un'esperienza a sé, in cui ognuno vive a suo modo la relazione profonda e specifica tra l'arte di Avital e gli spazi che la accolgono. Lo studio della simbologia dei bestiari medievali ha portato l'artista a creare la raccolta di 18 scene-bestiali, suddivise nelle varie date e nei tre teatri. All'interno di ciascuna scena ogni creatura è inserita in un universo di segni e di senso, in dialogo con lo spazio che crea e che abita.
    Figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale, prendono vita come catapultati all'interno dei teatri da un mondo onirico. (ANSA).
   

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