'Lieve riduzione di pena per uno dei cinque imputati'
Richiesta di conferma della sentenza di primo grado per l'appuntato Giuseppe Montella, il leader del gruppo dei carabinieri della stazione Levante di Piacenza condannato a 12 anni dal tribunale, oltre che per gli altri appuntati Salvatore Cappellano (otto anni) e Giacomo Falanga (sei anni) e per l'ex comandante di stazione Marco Orlando (quattro anni). Per il quinto imputato, il carabiniere Daniele Spagnolo, riduzione della pena da tre anni e quattro mesi a due anni e dieci mesi, con assoluzione per un paio di capi di imputazione.
Così ha concluso il sostituto procuratore generale Nicola Proto al termine della requisitoria davanti alla Corte di Appello di Bologna nel processo in abbreviato sui fatti della caserma che nel 2020 venne chiusa dopo che emersero vari reati, dallo spaccio di droga alla tortura, commessi durante il lockdown.
Dopo il pg hanno preso la parola le parti civili, mentre nelle prossime udienze parleranno le difese. "Siamo soddisfatti come Nuovo Sindacato Carabinieri dell'Emilia-Romagna di aver appreso di come il procuratore generale Proto abbia evidenziato la positiva rilevanza e importanza dei sindacati militari", commenta il segretario generale regionale Nsc Giovanni Morgese.
Il sindacato è costituito parte civile, assistito dall'avvocato Mariagrazia Russo. "Siamo coscienti di essere gli organismi che fungeranno da vaccino per prevenire distorsioni e degenerazioni simili a quelle della Caserma Levante. Oggi i carabinieri possono rivolgersi ai sindacati per 'denunciare' senza poi doversi ritrovare soli e senza tutele", aggiunge Morgese.
(ANSA).