Servo di scena apre la stagione del Teatro Duse di Bologna

Emilia Romagna

Da 28 ottobre con Geppy Gleijeses, Lucia Poli e Maurizio Micheli

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Un inno all'amore per il teatro e all'illusione che la cultura possa sconfiggere la guerra, oggi come ieri. E' 'Servo di scena', lo spettacolo scritto nel 1979 dal drammaturgo inglese Ronald Harwood che il 28 ottobre alle 21 (repliche fino al 30) inaugurerà la stagione di prosa del Teatro Duse di Bologna. La commedia, messa in scena per la prima volta nel 1980 a Manchester e presto divenuta un cult mondiale, vedrà in scena nel ruolo di Sir Geppy Gleijeses, reduce dai successi di 'Filumena Marturano', 'Il piacere dell'onestà', 'Amadeus' e di un 'Così parlò Bellavista', applauditissimo nella scorsa Stagione dal pubblico del Duse. Nei panni del fidato servo di scena Norman, si vedrà un insolito Maurizio Micheli, nelle vesti di Milady, attrice e moglie di Sir, ci sarà invece Lucia Poli, grande signora del teatro italiano, amatissima per le sue graffianti satire. Alla regia Guglielmo Ferro che già diresse la pièce in edizione in cui il protagonista fu suo padre Turi Ferro, al quale, in occasione dei cento anni dalla nascita, è dedicato questo nuovo allestimento. Considerata una delle più belle commedie contemporanee, 'Servo di scena' è ambientato nell'Inghilterra del 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale.
    Al centro della storia un gruppo di vecchi attori che si prodiga nel tenere alto il morale degli inglesi. L'attempata compagnia di giro porta nei teatri il repertorio shakespeariano, recitando persino durante gli allarmi aerei. Il capocomico è Sir, attore anziano e stanco, ormai sul viale del tramonto.
    Capriccioso, dispotico e vanitoso nel dietro le quinte, Sir continua imperterrito a recitare perché il teatro è la sua unica ragione di vita. A sostenerlo il servo di scena Norman che gli fa, in realtà, anche da segretario, consigliere, suggeritore e amico, tanto da difenderlo dall'invadenza altrui e spronarlo nei momenti di svilimento. Il racconto drammaturgico è, dunque, quello della giornata 'finale' di un attore, acclamato interprete di 'Re Lear' sulla scena ma seduttore ormai invecchiato nella vita. Accanto a questa figura, l'aiutante tuttofare che impersona l'irrazionalità e la tenacia dell'amore che diviene dedizione assoluta. (ANSA).
   

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