'Ndrangheta: Gdf, 23 misure cautelari e 27mln sequestrati

Emilia Romagna

Arrestato anche candidato alle elezioni con 'Noi Moderati'

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La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito 23 misure cautelari - 4 in carcere, 3 ai domiciliari e 16 obblighi di dimora - e sequestrato un patrimonio da 27 milioni nei confronti di persone ritenute vicine alla 'Ndrangheta (cosche dei Piromalli di Gioia Tauro e dei Mancuso di Limbadi), indagate a vario titolo per associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, estorsioni, violenza e minacce. Tutto ruota attorno ad una serie di investimenti illeciti, molti in piena pandemia, soprattutto fra Ravenna e Forlì-Cesena, che hanno riguardato negozi, bar e società, nel campo dell'edilizia, della ristorazione e dell'industria dolciaria. I finanzieri hanno ricostruito un "vorticoso giro" di aperture e chiusure di società che, formalmente interessate a prestanome, venivano utilizzate come mezzo per riciclare il denaro che arrivava dalla Calabria. L'indagine è scattata dopo una segnalazione su alcuni 'investimenti anomali' da parte del sindaco di Cesenatico.
    Tra le misure disposte dal Gip di Bologna Domenico Truppa, su richiesta del pm della Dda Marco Forte, c'è la custodia cautelare in carcere per il 34enne Francesco Patamia, candidato alla Camera nelle ultime elezioni con la lista 'Noi moderati' di Maurizio Lupi nel collegio di Piacenza. Patamia, per gli investigatori, sarebbe stato l'amministratore di fatto di una delle società coinvolte nell'inchiesta, che conta 34 indagati.
    La Procura gli contesta, in un caso di estorsione, anche l'aggravante mafiosa, per aver agito mediante l'uso della forza intimidatrice, di assoggettamento e di omertà con riguardo alla 'Ndrangheta. "Questi soggetti 'ndranghetisti - ha spiegato il comandante della Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna, generale Ivano Maccani - operavano in piccole cellule, guidate da dei boss che assumevano la funzione di manager. Manager assetati di investimenti". (ANSA).
   

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