Anziana investita a Bologna: vicini, esigiamo più sicurezza

Emilia Romagna

Cartelli e fiori su via Azzurra sul luogo dell'incidente

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(ANSA) - BOLOGNA, 24 OTT - "Cara Luisa, siamo tanti a ricordarti per la generosa capacità di sorridere, per la tua eleganza e vitalità. Grazie". Recita così uno dei cartelli appesi alle grate di un cancello di via Azzurra in prossimità dell'attraversamento pedonale dove si trovava l'81enne Luisa Giovannini, nell'attimo prima di venire travolta e uccisa da un'auto priva di controllo, sabato scorso all'ora di pranzo.
    Un'auto che prima si era scontrata con un'altra vettura.
    "Esigiamo più sicurezza!", recita un altro messaggio.
    Accanto, mazzi di fiori rosa e bianchi in omaggio alla donna.
    Nel giorno della convalida dell'arresto con custodia in carcere per l'uomo che guidava, i vicini di casa e gli amici della vittima si dicono ancora "sconvolti" dall'accaduto. E insistono sulla pericolosità di una strada su cui "le auto vanno sempre troppo veloci" e "non si vedono mai o quasi mai vigili". "Io con Luisa ci sono cresciuto, la conoscevo da 70 anni", dice Giuseppe Bonafè, 88enne di Monghidoro, senza distogliere lo sguardo dal piccolo altare in omaggio della sua amica su via Azzurra.
    Racconta anche di averla incrociata su quella strada pochi minuti prima dell'incidente mortale. Nello scontro frontale, il veicolo guidato dall'indagato si è cappottato abbattendosi sull'81enne, morta sul colpo.
    L'uomo sarebbe risultato negativo all'alcol test e si attende l'esito degli esami sull'eventuale assunzione di stupefacenti. Sul luogo c'era anche un forte odore di alcol, a quanto si apprende dovuto al fatto che una bottiglia nella spesa della donna si era rotta. Addosso all'indagato sono stati trovati alcuni grammi di cocaina e hascisc.
    "A Bologna, che non fa eccezione rispetto al trend nazionale, è strage continua e non si vede all'orizzonte una soluzione di questo problema", ha commentato l'ex procuratore aggiunto, da sempre impegnato per la sicurezza stradale, Valter Giovannini.
    Che ha aggiunto: "È stato fatto tutto quello che si poteva fare in tema di prevenzione, corsi nelle scuole, sensibilizzazione, campagne stampa, ora credo che sia scoccata l'ora della repressione. L'applicazione di sanzioni severe fin da subito, non arresti domiciliari, ma carcere", potrebbe costituire da "deterrente per il futuro". (ANSA).
   

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