Case del Popolo in Festa: dal Pci in E-R, spunti per il futuro
La guerra, la crisi della Sinistra italiana, l'omaggio a Enrico Berlinguer nel centenario della nascita, la storia del Partito Comunista Italiano in Emilia-Romagna. Sono questi alcuni dei temi principali che si affronteranno nella Notte Rossa 2022, la festa delle Case del Popolo e dei Circoli culturali di Bologna, quest'anno alla decima edizione, promossa dalla Fondazione Duemila. Si svolgerà il 21-22-23 ottobre in diversi luoghi della città metropolitana, con due appuntamenti già prima del weekend.
Domani mercoledì 19 ottobre, alla Casa del Popolo di Castel Maggiore, alle 20.30, l'ultimo segretario del Pci, Achille Occhetto, presenterà il suo libro 'Perché non basta dirsi democratici'. Il 20 ottobre, in piazza Lucio Dalla, concerto gratuito 'Berlinguer, un'Omine, una Vida' degli artisti sardi Tenores di Neoneli. Venerdì 21 alle 17, alla Fondazione Duemila, verrà presentata la pubblicazione 'Storia del Pci in Emilia-Romagna: welfare, lavoro, cultura, autonomie (1945-1991)' a cura di Carlo De Maria.
"E' il lavoro conclusivo su due anni di ricerca - spiega Mauro Roda, presidente della Fondazione - che recupera un pezzo importante di storia di questo territorio e ci offre qualche spunto per riflettere sul nostro futuro". Alle 18.30, alla Casa del Popolo di San Donato, verrà inaugurata la mostra fotografica-documentale, a cura di Eloisa Betti e Tito Menzani, a 30 anni dalla guerra in ex-Jugoslavia, su quanto in termini di solidarietà fece Bologna per aiutare i profughi; alla presentazione anche Piero Fassino e Walter Vitali. "La guerra è la negazione della politica - sottolinea Roda - bisogna tornare a consumare le scarpe, per fermare l'imperialismo russo".
Spostato a domenica 30 ottobre alle 10, alla Casa del Popolo Tosarelli, l'incontro con Rosy Bindi, per parlare dei 15 anni di storia del Partito Democratico. "Non ci interessa discutere della corsa a chi ce l'ha più lungo per la segreteria del partito - osserva Roda - Un partito è anche una comunità d'intenti e le primarie sono la negazione di questo; bisogna stare sui bisogni della gente. Oggi l'unico che sta parlando dei limiti dello sviluppo è il Papa, la politica mi sembra più debole". (ANSA).