Sgominata banda che clonava carte carburanti nel Reggiano

Emilia Romagna

Due arrestati dai Cc, agivano tra l'Emilia e la Lombardia

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Sgominata una banda che riusciva a clonare le carte carburanti di numerose aziende del Nord Italia per poi rivenderle illecitamente, al fine di prelevare ingenti quantitativi di benzina in specifiche aree di servizio sprovviste di telecamere tra l'Emilia e la Lombardia. I carabinieri di Campagnola hanno scoperto tutto al termine di un'indagine che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Reggio Emilia - su richiesta della Procura Reggiana che ha coordinato l'inchiesta, diretta dal procuratore capo Gaetano Calogero Paci - nei confronti di tre cittadini pachistani - di 34, 35 e 37 anni, residenti nella Bassa Reggiana - di cui due arrestati e ora ai domiciliari, mentre uno risulta latitante all'estero.

Sono accusati, a vario titolo e anche in concorso tra loro, di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti e di installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, utilizzavano un preciso e tecnologico modus operandi: installavano una microtelecamera nascosta nel terminale di pagamento dei distributori, per carpire la password delle card carburanti e il cosiddetto skimmer che cattura il codice numerico identificativo delle stesse. Poi tramite pc e un apposito software estraevano i dati rubati e clonavano la carta. Si stima un danno alle aziende di carburante di 100mila euro, con prelievi anche di 3.000 litri in venti giorni e, in un distributore di Parma, ben 26.000 letture delle carte clonate per l'acquisto di gasolio.

L'indagine è partita dall'anomalo numero di denunce sporte dal 2020 riguardo a frequenti furti di carburante nella Bassa Reggiana. A tradire la banda, i video contenuti sulla memory card di una microtelecamera sequestrata e alcuni colloqui in lingua urdu pachistana avvenuti lasciando inavvertitamente la cam accesa. Durante le perquisizioni a carico degli indagati sono stati sequestrati 500 litri di carburante, svariate carte clonate, oltre 10.000 euro in contanti e materiale informatico per la decodifica.

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