Unica tappa italiana, oltre 130 fotografi ai Musei San Domenico
(ANSA) - FORLI, 16 SET - Con 300 immagini di oltre 130 fotografi provenienti da cinque continenti, torna ai Musei di San Domenico di Forlì la fotografia internazionale, protagonista di 'Civilization: Vivere, Sopravvivere, Buon Vivere', mostra che dal 17 settembre all'8 gennaio affronta temi del presente e del futuro del mondo contemporaneo, sempre più caratterizzato dai fenomeni della interconnessione e della globalizzazione. E' il racconto per immagini della civiltà planetaria del XXI secolo come grande impresa collettiva, "capace di produrre innovazioni, scoperte e opportunità senza precedenti ma anche rischi e minacce alla sopravvivenza stessa dell'umanità". Dopo essere stata esposta a Seoul, Pechino, Auckland, Melbourne e Marsiglia, 'Civilization' arriva a Forlì nella sua forma più ricca e completa, confermando il ruolo di polo di produzione culturale che la città si è ritagliata negli ultimi anni nel circuito delle più importanti mostre fotografiche.
Co-prodotta dalla Foundation for the Exhibition of Photography e dal National Museum of Modern and Contemporary Art of Korea, in collaborazione con Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la mostra promuove una riflessione su temi fondamentali della contemporaneità, a partire dagli effetti delle relazioni tra individui, collettività, generazioni e culture del nostro tempo: fotografi nazionali e internazionali presentano immagini dedicate alle conquiste tecnologiche, agli interventi dell'uomo sull'ambiente, ai grandi fenomeni di aggregazione e ai movimenti fisici ed immateriali che caratterizzano il mondo in cui viviamo. La mostra è articolata in otto sezioni dedicate ad altrettanti temi, che permettono di affrontare una panoramica esaustiva e trasversale sulla contemporaneità.
Accanto a esponenti della fotografia internazionale come Edward Burtynsky, Candida Höfer, Richard Mosse, Alec Soth, Larry Sultan, Thomas Struth, Penelope Umbrico, è notevole la presenza di autori italiani come Olivo Barbieri, Michele Borzoni, Gabriele Galimberti, Walter Niedermayr, Carlo Valsecchi, Massimo Vitali, Luca Zanier, Francesco Zizola, segno della progressiva crescita di reputazione della nostra fotografia. (ANSA).