Helmut Wiedemann fu scoperto nel 2016 da due ricercatori bellici
(ANSA) - BOLOGNA, 15 SET - Ha un nome il soldato tedesco i cui resti furono trovati, nel 2016, nei pressi di Montepiano (Prato) dai ricercatori Davide Pazzaglia e Rinaldo Fabbri di Castiglione dei Pepoli (Bologna), noti per le loro ricerche belliche. E' Helmut Wiedemann, rimasto disperso per ben 78 anni: la sua identificazione, avvenuta grazie alla piastrina e ad altri oggetti personali trovati accanto al corpo, è stata confermata dal Wast, l'archivio militare di Berlino. Lo ha reso noto l'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese.
Il soldato è ritenuto un pioniere della 334/a Divisione di fanteria tedesca e sembra sia morto durante un combattimento corpo a corpo, contro il 168/o reggimento della 34/a Divisione di Fanteria Usa. Wiedemann, nato il 25 maggio 1911, ora riposa al Cimitero Militare Tedesco del Passo della Futa, sepolto vicino a Karl Moller, vent'anni, ritrovato nel 2010 dai due ricercatori nei boschi dell'Appennino tosco-emiliano con l'aiuto del metal-detector.
Pazzaglia e Fabbri, "veterani" delle ricerche belliche, sono i curatori del Museo Sud Africano di Castiglione dei Pepoli che si trova all'interno del Centro di Cultura. (ANSA).