Imprenditore bolognese contribuì a scrivere la storia del design
Da un'idea di Paradisoterrestre, marchio storico del design italiano, nasce 'Cento % Dino', una mostra diffusa omaggio al rivoluzionario imprenditore Dino Gavina (1922-2007), nell'anno del centenario della nascita. In collaborazione con il Comune di Bologna, la mostra - dal 23 settembre al 7 novembre, giorrno del centesimo compleanno - si articola in una serie di eventi espositivi in luoghi significativi della città. Una storia personale e professionale fatta di relazioni con alcune tra le figure più importanti del mondo della cultura e della progettazione come Carlo Scarpa, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Ignazio Gardella, Kazuhide Takahama, Marcel Breuer, Man Ray, Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Roberto Matta, Tobia Scarpa, Luigi Caccia Dominioni, Enzo Mari.
Nella Sala d'Ercole a Palazzo d'Accursio verrà presentata la dimensione più intima e domestica, quella che più lega "l'uomo Dino" alla sua Bologna, attraverso la riproduzione 1:1 della "casa nella casa", una sorta di rifugio, un "cubo" nel quale isolarsi, che Gavina realizzò all'interno della propria abitazione: un vero e proprio cortocircuito spazio-temporale per i visitatori che al suo interno troveranno un video dall'archivio Rai Teche. Alla Galleria Paradisoterrestre continua l'indagine sul suo modus vivendi attraverso le foto di Margherita Cecchini, scatti perlopiù inediti che ritraggono Gavina nella sua casa e nello showroom di San Lazzaro di Savena progettato dai fratelli Castiglioni, sempre circondato dagli oggetti che lo hanno reso celebre nel mondo; verrà esposta anche la collezione 'Ultramobile', immaginata da Gavina nel 1971 come operazione di rottura, adattando all'uso quotidiano l'oggetto surrealista per realizzare "opere d'arte funzionali". Inoltre, in concomitanza con Cersaie dal 26 al 30 settembre, 'Cento % Dino' avrà un'appendice in quello che fu lo storico negozio Gavina in via Altabella, progettato dal maestro Carlo Scarpa all'inizio degli anni Sessanta e ancora oggi tra le più significative presenze del moderno nell'antico tessuto edilizio bolognese. (ANSA).