Affidi: parti civili, anticipare i tempi del processo

Emilia Romagna
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'Scongiurare prescrizione, collettività chiede giustizia'

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Il rinvio deciso dal tribunale di Reggio Emilia per proseguire il processo sugli affidi in Val d'Enza è eccessivamente lungo e per questo motivo la seconda udienza, fissata al 16 dicembre, va anticipata. Serve un calendario serrato per gestire un'istruttoria che prevede centinaia di testimonianze. E' il senso di un'istanza al presidente della Corte di appello di Bologna Oliviero Drigani e alla presidente del tribunale reggiano Cristina Beretti, firmata da quattordici avvocati di parte civile: obiettivo, celebrare il processo in tempi ragionevoli e scongiurare il rischio che alcuni dei reati finiscano in prescrizione, frustrando le legittime aspettative di giustizia della collettività "profondamente colpita dalle vicende oggetto del presente procedimento".
    Il processo sui presunti affidi illeciti, 17 imputati, tra cui l'ex responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi e il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, è ancora alle questioni preliminari, dopo la prima udienza dell'8 giugno. Così i legali di parte civile chiedono di considerare "la straordinarietà della situazione e la peculiarità del processo in corso di svolgimento" e di valutare provvedimenti organizzativi per procedere a una congrua anticipazione dell'udienza. È noto inoltre che due dei tre giudici del collegio saranno trasferiti ad altri uffici e che quindi il tribunale potrà mutare composizione, creando altri stop: si chiede quindi di disporre un'applicazione temporanea dei due giudici oppure costituire un altro collegio, anche quello temporaneo. (ANSA).
   

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