Bio-pic dei giornalisti-documentaristi Lo Muzio e Trovati
(ANSA) - BOLOGNA, 15 GIU - La storia di Silvia Tartari, escort bolognese di successo, raccontata senza filtri tra gli stereotipi e i pregiudizi mai risolti della società italiana: è il filo conduttore de 'Il gioco di Silvia', bio-pic dei giovani giornalisti-documentaristi Valerio Lo Muzio ed Emiliano Trovati, che sarà presentato in anteprima assoluta al Biografilm Festival domenica 19 giugno, alle 21.30, nel Chiostro di Santa Cristina a Bologna, alla presenza della protagonista, dei registi e dei produttori di Articolture, casa di produzione felsinea che ne seguirà anche la distribuzione. Prima di diventare la protagonista del documentario, Tartari è stata fonte giornalistica per alcune inchieste sul sex-working realizzate dai due reporter: Lo Muzio è già passato alla cronaca per i propri servizi "scomodi", come quello che ha visto protagonista il figlio dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, mentre Trovati era già stato impegnato su opere documentarie con protagoniste femminili, come 'Lo que diràn', presentato tra gli altri all'Idfa di Amsterdam nel 2017.
'Il Gioco di Silvia' - girato tra Bologna e la Riviera Adriatica in pieno periodo pandemico, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna - racconta senza filtri le scelte di vita, le ambizioni e la visione della protagonista, che bilancia con serenità una carriera da sportiva semi-professionista e la sua attività imprenditoriale, focalizzata sulla vendita del suo corpo. I registi hanno scritto il documentario insieme a Giorgia Malatrasi (già autrice del pluripremiato 'Searching Eva' sulla vita dell'artista e influencer Eva Collé, presentato a Berlino nel 2019), esplorando il confine tra essere e rappresentazione/percezione di sé. Ciò che colpisce di Silvia è la totale trasparenza dei motivi che la spingono a esercitare la professione di escort: "Mi piace quello che faccio", afferma nel film, "e quando penso al mio futuro, ho la doppia visione: mi vedo felice sia se smetto e ho una vita con un compagno, una famiglia… sia a continuare tutto questo". (ANSA).