Condannato per bancarotta, frode fiscale e falso in bilancio
(ANSA) - BOLOGNA, 04 GIU - Confiscati, dalla Guardia di Finanza dei Ravenna, beni per 450.000 euro nei confronti di un imprenditore condannato definitivamente per le accuse di bancarotta fraudolenta patrimoniale, frode fiscale e falso in bilancio. Nel dettaglio gli uomini delle Fiamme Gialle si sono mossi dando esecuzione alla sentenza di condanna definitiva - a seguito di patteggiamento alla pena di due anni di reclusione sospesa in via condizionale - emessa dal Gup del Tribunale di Ravenna nei confronti di un imprenditore di origini campane già amministratore unico, fino al fallimento, di una società ravennate attiva nel settore delle costruzioni meccaniche.
In particolare l'uomo aveva contabilizzato fatture false emesse da un'altra società campana da lui stesso di fatto amministrata, in cui le prestazioni di servizi rese venivano gonfiate raddoppiandone gli importi, riuscendo così ad annotare in contabilità costi fittizi per 1,8 milioni e conseguendo un illecito risparmio fiscale per oltre 900.000 euro. Nello stesso tempo, l'imprenditore era riuscito a pagare una fattura falsa di una società rumena per 40.000 euro e a bonificarsi direttamente oltre 120.000 euro sotto forma di restituzione di fittizi prestiti alla società. Inoltre, incurante della crisi di liquidità in cui versava l'azienda che aveva interrotto il pagamento delle forniture e degli stipendi ai dipendenti, ha continuato ad usare la carta di credito aziendale, spendendo oltre 50.000 euro.
Alle imputazioni per bancarotta fraudolenta patrimoniale e frode fiscale si erano poi aggiunte quelle per bancarotta preferenziale dopo aver effettuato pagamenti per 150.000 euro nei confronti di soli due creditori tra i tanti e di false comunicazioni sociali per aver contabilizzato e riportato in bilancio un ammontare di debiti verso fornitori inferiore al reale per oltre 400.000 euro attraverso false note di credito.
(ANSA).