'Lo vorrei sempre meno a tempo determinato e in regola'
"Non possiamo più accettare, eppure succede ancora spesso, che il luogo di lavoro, che è per la vita, diventi invece un luogo di morte. Penso a chi non è più tornato a casa e alle mogli e ai figli che hanno aspettato invano i propri cari: questo mi addolora, mi commuove e non smetto di chiedere condizioni di lavoro sicure per tutti". Lo ha scritto, in una lunga lettera a chi lavora per le istituzioni in occasione del 2 giugno il presidente della Cei, Matteo Zuppi.
"Vorrei un lavoro sempre meno a tempo determinato e più stabile - ha scritto - che i lavoratori fossero sempre messi in regola e che nessuno sia più sfruttato". .