Ravenna Festival: al Pala De André nel nome di Pasolini

Emilia Romagna

L'1 giugno con Mahler Chamber Orchestra diretta da Harding

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(ANSA) - RAVENNA, 31 MAG - '...Tra la carne e il cielo' è il titolo del nuovo brano di Azio Corghi al debutto assoluto il primo giugno alle 21 al Pala De André per l'inaugurazione del XXXIII Ravenna Festival, edizione intitolata con le stesse parole di Pier Paolo Pasolini a cui è dedicata. Dalla profondità gravida di tensioni e folgorazioni di Pasolini, l'ottantacinquenne compositore torinese ha fatto affiorare il lavoro sinfonico-poetico su drammaturgia di Maddalena Mazzocut-Mis, e ora affidato alla Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding, alla violoncellista Silvia Chiesa, al pianista Maurizio Baglini, al soprano Valentina Coladonato e a Sandro Lombardi come voce recitante.
    La serata, il cui programma musicale si completa con l'ouverture da Egmont di Beethoven e con la Sinfonia N. 7 di Dvořák, è il primo degli appuntamenti dedicati al centenario della nascita di Pasolini, quest'anno tema portante del Festival, ma segna anche il ritorno della manifestazione al Pala De André. Il concerto sarà trasmesso in diretta da Rai Radio 3.
    "L'opera pasoliniana - spiega Corghi - è attraversata da un concetto del corpo che delimita la vita e la morte: poiché i sentieri del pensiero e dell'esistenza sono come tracciati a fuoco sulla carne e 'la carne' sta alla base dell'esperienza. La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile. Non ho avuto un dialogo diretto con Pasolini, ma apprezzavo il suo essere uno che cerca con passione, con la voglia di trovare significati. La sua sensibilità, che lo spingeva su sentieri diversi da quelli degli altri, e più ricchi: mi ha fatto capire tante cose che io prima non capivo o, quanto meno, comprendevo solo indirettamente, attraverso l'arte e la vita musicale".
    (ANSA).
   

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