Il 5 maggio con la Chamber Orchestra of Europe
(ANSA) - BOLOGNA, 04 MAG - La rassegna Grandi Interpreti di Bologna Festival prosegue a ritmo serrato: dopo il grande successo del concerto inaugurale (lo scorso lunedì con The English Baroque Soloists diretti da John Eliot Gardiner), domani alle 20,30 all'Auditorium Manzoni torna la Chamber Orchestra of Europe con uno dei direttori più richiesti degli ultimi anni, il ceco Jakub Hrůša. Nominato da poco direttore ospite principale dell'Orchestra Nazionale dell'Accademia di Santa Cecilia, il quarantenne maestro di Brno per il suo debutto bolognese dirigerà la Sinfonia N. 2 in Do maggiore di Robert Schumann, un brano contenente molti echi beethoveniani, come il richiamo al Tema della Gioia nel finale. Lavoro sinfonico che tocca singolari vette poetiche, segnando la vittoria dello spirito creativo sulle sofferenze interiori del compositore e su un fastidioso disturbo al nervo acustico che lo costrinse più volte ad interrompere la composizione. "Riflette la resistenza dello spirito - scrisse lo stesso Schumann - contro le mie condizioni fisiche. Il primo movimento è pieno di questa lotta e del suo carattere capriccioso e ostinato". La prima parte della serata vedrà la partecipazione di Patricia Kopatchinskaja, tra le interpreti più interessanti del nuovo violinismo, per eseguire il Concerto per violino Op. 61 di Beethoven, l'unico concerto per violino e orchestra scritto dal compositore di Bonn, vertice dell'arte violinistica di ogni tempo. Lievi e cantabili melodie, episodi appassionati, passi di bravura di cui Patricia Kopatchinskaja, con la sua travolgente simpatia saprà interpretare fuori da ogni convenzione, con la consueta cifra espressiva del tutto personale. (ANSA).