Cinema: a Bologna retrospettiva regista Kinuyo Tanaka

Emilia Romagna

Icona giapponese e donna pioniera dietro la macchina da presa

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(ANSA) - BOLOGNA, 10 MAR - La donna con la macchina da presa: icona del cinema giapponese, otto film da attrice con Yasujirō Ozu e quindici con Kenji Mizoguchi, per citare i maestri più noti in Occidente, Kinuyo Tanaka nel 1953 rompe la barriera che voleva le donne solo davanti alla macchina da presa, e gira il suo primo film, conosciuto con il titolo internazionale 'Love Letter'. Ne seguiranno altri cinque. Ora i sei film diretti da Kinuyo Tanaka (1909-1977) vengono riscoperti dalla Cineteca di Bologna, che propone dall'11 al 29 marzo al Cinema Lumière una retrospettiva integrale per scoprire l'opera di una delle figure chiave di una cinematografia di grande tradizione come quella giapponese, autrice troppo a lungo dimenticata capace di incarnare i cambiamenti socio-politici e culturali della società nipponica, offrendo un'opportunità unica per esaminare le intersezioni tra l'autorialità femminile, la rappresentazione e i discorsi di genere nel Giappone moderno.
    Vera perla da 'Cinema Ritrovato', l'Integrale Kinuyo Tanaka si inaugurerà con 'The Eternal Breasts', cui seguiranno 'The Wandering Princess', 'Girls of Dark' (entrambe le proiezioni saranno introdotte dalla curatrice della rassegna Lili Hinstin, già direttrice del Festival di Locarno dal 2018 al 2020), 'Love Letter', 'The Moon Has Risen' e 'Love under the Crucifix'.
    "Kinuyo Tanaka - spiega Lili Hinstin - è un sublime paradosso: incarna la donna giapponese sottomessa nei suoi molti ruoli, ma si comporta come la più indipendente delle donne nella vita.
    Riesce a diventare cineasta in una società profondamente patriarcale, in un'epoca in cui le registe donne sono assenti, ma lo fa con grande umiltà, volendo apprendere un nuovo mestiere mentre è al culmine della notorietà. Lavora per le principali case di produzione realizzando film di genere ma ritrae le problematiche femminili nel modo più crudo possibile". (ANSA).
   

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