Gioco da tavolo per malati di Parkinson nel nome di Dante

Emilia Romagna

'Comedia-Purgatorio' segue 'Inferno' e facilita all'inclusione

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Un gioco da tavolo ispirato alle tematiche e alla psicologia del Purgatorio di Dante Alighieri, ma anche un importante strumento di facilitazione all'inclusione delle persone affette dal morbo di Parkinson e più in generale di chi soffre di malattie neurodegenerative: la casa di produzione ravennate Sir Chester Cobblepot e l'associazione Ravenna Parkinson, con il contributo dell'assessorato alle Politiche sociali del Comune, hanno creato 'Dante Alighieri: Comedia-Purgatorio', secondo capitolo della serie di giochi di società ideata dall'azienda ravennate in occasione del Settecentenario della morte del Sommo Poeta. Dopo la prima uscita dedicata all'Inferno, divenuta gioco ufficiale delle celebrazioni del 2021, il nuovo progetto è stato realizzato avvalendosi della supervisione di medici esperti, coinvolgendo anche pazienti e familiari.
    'Dante Alighieri: Comedia-Purgatorio' nasce da un'idea di Gabriele Mari, game designer e operatore nell'ambito della disabilità. Grazie al supporto medico-scientifico del dottor Claudio Callegarini sono state affrontate le principali problematiche di gioco patite dai pazienti, come la manipolazione dei componenti durante la partita, cercando allo stesso tempo di allenare le capacità cognitive dei malati di Parkinson, delle persone affette da demenza e da malattie neurodegenerative, coinvolgendo anche i pazienti e le loro famiglie. A livello cognitivo il gioco stimola l'utilizzo della memoria e dell'attenzione, favorendo la concentrazione e le capacità percettive, facilitando il confronto e la relazione.
    'Purgatorio', infatti, ha una meccanica collaborativa: i giocatori devono aiutarsi a vicenda. Collaborando per accompagnare Dante Alighieri e la sua guida Virgilio all'espiazione delle sette Cornici della Montagna del Purgatorio, potranno ambire al titolo di "più virtuoso" della partita. E l'accortezza con cui è stato trattato il tema della malattia fa sì che questo gioco possa essere giocato da tutti, nell'obiettivo di abbattere ogni barriera. (ANSA).
   

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