Dal 24 febbraio con Sonia Bergamasco diretta da Antonio Latella
Dopo 'La Valle dell'Eden' di John Steinbeck, Antonio Latella torna alla letteratura americana e porta in scena 'Chi ha paura di Virginia Woolf?' dello scrittore e drammaturgo Edward Albee. Il nuovo spettacolo sarà in scena all'Arena del Sole di Bologna con Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni, Paola Giannini dal 24 al 27 febbraio. La drammaturgia è di Linda Dalisi, collaboratrice che da anni affianca Latella nei suoi lavori teatrali: per l'occasione, infatti, sabato 26 alle 17 nel foyer del teatro la dramaturg presenta il suo libro 'Dramagia - Edward Albee e il mestiere del dramaturg' in compagnia di Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni, e la studiosa Rossella Menna che modera l'incontro. Nei giorni di spettacolo, invece, al Teatro delle Moline viene programmato il docufilm 'Occhi verdi come i miei' di Lucio Fiorentino, il racconto delle prove nelle cinque settimane a cavallo tra inverno e primavera a Spoleto, dal tavolino fino al giorno del programmato debutto, con un'intervista ad Antonio Latella. Il dramma teatrale di Albee debuttò a Broadway nel 1962 e qualche anno dopo, nel 1966, diventò un film, interpretato da Richard Burton ed Elizabeth Taylor, con la regia di Mike Nichols.
"Non posso non partire dal titolo - scrive Latella - per affrontare questo testo che ancora una volta mi riporta alla drammaturgia americana. Molti critici hanno detto che questo titolo è solo un gioco ironico, un rimando intellettualistico alle paure di vivere una vita priva di delusioni. Una canzoncina che la nostra protagonista dissemina per tutto il testo, che riprende la melodia per bambini, e non solo, 'Who's Afraid of the big bad Wolf?' ovvero: 'Chi ha paura del lupo cattivo?'. La paura del lupo, quel lupo che fin da piccoli è fuori dalla porta pronto a sbranarci, pronto a punirci nel momento in cui non stiamo nelle regole che la società ci impone. Eppure, non posso credere che questa scelta, in un autore attento come Edward Albee, sia solo un vezzo intellettualistico, dal momento che per sostituire la parola lupo scomoda una delle figure intellettuali più importanti del novecento, Virginia Woolf". (ANSA).