'Con pandemia meno reati, più processi definiti in primo grado'
(ANSA) - BOLOGNA, 22 GEN - "Il complessivo dato del distretto evidenzia che le pendenze, in primo grado, si sono ridotte del 6,2% innanzi al giudice collegiale e di ben il 12,5% innanzi al giudice monocratico". E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d'Appello di Bologna, Oliviero Drigani, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"La pandemia ha comportato, da un lato, una leggera diminuzione del numero di notizie di reato pervenute ai vari uffici delle Procure della Repubblica (essendo peraltro aumentati i procedimenti radicati innanzi alla Dda) e che, a ricaduta, pure è diminuito il numero dei procedimenti poi pervenuti agli uffici giudiziari posti a valle della sequenza procedimentale", ha sottolineato Drigani. "D'altro canto, è invece apprezzabilmente aumentato, rispetto al periodo precedente, il numero dei processi definiti dai giudici monocratici e collegiali (a dimostrazione che le difficoltà organizzative e operative conseguenti alla pandemia sono state in gran parte risolte), il che ha consentito una notevole diminuzione delle pendenze innanzi a detti giudici della cognizione".
Quanto alla Corte di Appello, alla data del 31 dicembre 2020, con i suoi 18.143 processi pendenti, "questo ufficio giudiziario deteneva il 6,7% dei procedimenti penali pendenti a livello nazionale negli uffici di Corte di Appello - ha sottolineato ancora Drigani -, avendo davanti a sé soltanto le Corti di Appello di Napoli e Roma". Il presidente ha infine sottolineato che "il numero di processi pendenti in appello resta comunque elevatissimo e continua a rappresentare indubbiamente uno degli snodi di maggiore criticità del sistema". (ANSA).