Covid: Fadoi, pressione su ospedali E-R, 40% malati 'no vax'

Emilia Romagna
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Difficoltà anche per ricoverati positivi, sono 10-20%

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Negli ospedali dell'Emilia-Romagna i pazienti ricoverati 'con' Covid ma non 'per' la sindrome provocata dal coronavirus oscillano tra il 10 e il 20% ma le strutture sanitarie sono in difficoltà nell'isolarli nei reparti, costringendo a rinviare un "rilevante" numero di interventi chirurgici e di ricoveri programmati. Quanto ai ricoverati 'per' la sindrome Covid-19, il paziente tipo ha tra 61-80 anni di età e per meno del 40% dei casi senza vaccino, con un quadro clinico di media gravità. È lo spaccato regionale che emerge dall'indagine nazionale della Federazione internisti ospedalieri (Fadoi).
    La difficoltà degli ospedali di mettere in isolamento i pazienti positivi ma asintomatici, rileva la federazione, sta mettendo a rischio di contagio chi il Covid non ce l'ha, ma essendo ricoverato per altre patologie ha pur sempre un profilo di maggiore fragilità. A preoccupare anche la pressione esercitata sui pronto soccorso. "Ancora gestibili" invece le assenze del personale sanitario a seguito dei contagi diffusi anche tra gli operatori ospedalieri.
    Mentre a livello nazionale si discute della necessità di scorporare i ricoveri dei positivi asintomatici arrivati in ospedale per altre patologie da quelli effettivamente per Covid-19, l'indagine Fadoi evidenzia che anche la gestione del primo gruppo di pazienti crea non poche difficoltà nella gestione di tutti gli altri pazienti ricoverati.
    In prospettiva, comunque, per Maurizio Ongari, presidente regionale Fadoi e direttore dell'unità operativa di medicina di Porretta Terme, "si sta assistendo a una stabilità se non a una riduzione della pressione sulle terapie intensive e a un rallentamento della pressione dei ricoveri Covid sui reparti di degenza a media e a bassa intensità (con un segno che rimane per altro ancora positivo)".

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