Ovazione per la prima direttrice musicale del Teatro Comunale
Serata trionfale all'Auditorium Manzoni di Bologna, un'ovazione lunga almeno una decina di minuti, per Oksana Lyniv al debutto come direttrice musicale del Teatro Comunale, prima Fondazione lirico sinfonica italiana ad avere scelto una donna per questo delicato e difficilissimo incarico. Successo non legato ad una questione di genere ma per la statura artistica mostrata da questa straordinaria musicista. Una cosa che rende onore a Bologna soprattutto in un periodo difficilissimo dove la paura del contagio al Covid potrebbe portare il pubblico a starsene lontano da teatri, musei e cinema e che invece è corso al Manzoni (poco di 1.200 posti), che seppure non pienissimo, mostrava un bel coIpo d'occhio. Col sindaco della città, Matteo Lepore, in prima fila ad applaudire, anche lui entusiasta della scelta fatta dal sovrintendente della Fondazione, Fulvio Macciardi.
Il programma della serata è stato scelto strizzando l'occhio alla storia del teatro (il Comunale vanta il primato di primo teatro italiano ad avere rappresentato le opere di Wagner) e a quella della direttrice, considerata una autorevole interprete del repertorio mitteleuropeo: e dunque ecco in apertura il poema sinfonico di Richard Strauss, Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione) e a seguire il primo atto di Walküre (La Valchiria), dal monumentale Ring wagneriano, proposto in forma di concerto con le voci di Elisabet Strid (Sieglinde), Stuart Skelton (Siegmund) e Georg Zeppenfeld (Hunding). Due compositori che sono da sempre nelle corde di Oksana Lyniv e dell'orchestra bolognese, anche se questi due brani, in particolare, non si ascoltavano nei programmi del Comunale dal 2013 e dal 1988 e che dunque non fanno parte del repertorio abituale.
Poco importa. L'Orchestra del Teatro Comunale, è considerata uno dei migliori complessi sinfonici italiani, con una storia importante scritta da maestri come Celibidache, Chailly, Dalman, Gatti, e questo ha facilitato notevolmente il compito alla direttrice ucraina che, soprattutto in Wagner, ha esaltato le doti sia delle prime parti che del gruppo. Una lode particolare va ai solisti, soprattutto ai due protagonisti Elisabet Strid e Stuart Skelton, sempre impegnati nell'ora circa di durata del brano di Wagner, e giunti alla meta stremati ma trionfanti, ben assecondati dalla "bizzarra" bacchetta di Oksana Lyniv.
Successo più che meritato per tutti con l'auspicio che già dai prossimi appuntamenti bolognesi dell'artista (11 e 26 febbraio), si spengano i riflettori legati alla novità e alle questioni di genere ("spero che un giorno tutto questo diventi storia", ha detto Oksana Lyniv) e splendano maggiormente quelli della musica: altri impegni importanti come le opere di Ciajkovskij, "Iolanta", e di Giordano, "Andrea Chenier", attendono la direttrice nel suo nuovo incarico a Bologna.