Un anno di cronaca in Emilia-Romagna

Emilia Romagna

Una scia di femminicidi e strage senza fine sui luoghi di lavoro

La cronaca dell'Emilia-Romagna nel 2021.

* L'ANGOSCIA PER SAMAN, RICERCHE VANE E INDAGINI SENZA SOSTA
Saman Abbas, 18enne pakistana che si era ribellata a un matrimonio forzato, è sparita dalla notte del 30 aprile e ormai le speranze che sia viva sono quasi inesistenti. Il suo cadavere è stato cercato per due mesi nelle campagne di Novellara, senza sosta, ma invano. Carabinieri e Procura di Reggio Emilia sono convinti che sia stata uccisa e che l'omicidio sia stato commesso dai suoi familiari: i genitori, fuggiti in patria, sarebbero stati i mandanti mentre altri tre parenti gli esecutori materiali. Il cugino Ikram Ijaz è stato arrestato in Francia a fine maggio e ora è in carcere a Modena: avrebbe agito insieme allo zio Danish Hasnain, anche lui rintracciato a nord di Parigi il 22 settembre e il 5 gennaio la Corte francese deciderà sull'estradizione. Un altro cugino è ancora latitante. In un'intercettazione agli atti, alcuni parenti parlando di come fare a pezzi il corpo della giovane.

* LA SCIA DI FEMMINICIDI: CHIARA, ILENIA E LE ALTRE VITTIME
Chiara Gualzetti non aveva ancora compiuto 16 anni quando il 27 giugno è stata uccisa a botte e coltellate da un coetaneo, ai piedi dell'abbazia di Monteveglio nel Bolognese, non distante da casa. Il giovane killer, un amico di Chiara, fermato poco dopo, ha detto di aver agito sulla spinta di un demone e nel 2022 sarà processato dalla giustizia minorile. La ragazza è la più giovane vittima di femminicidio in regione, non l'unica. Tra queste, Ilenia Fabbri, 46 anni, trovata il 6 febbraio nella sua casa di Faenza (Ravenna) con un taglio alla gola. Per il delitto sono stati arrestati l'ex marito Claudio Nanni e il presunto sicario, Pierluigi Barbieri. Vittima di un ex è anche Juana Cecilia Hazana Loayza, peruviana 34enne ammazzata a coltellate in un parco di Reggio Emilia, il 19 novembre, dal 24enne reo confesso, Mirko Genco, che già in passato l'aveva perseguitata. A Sassuolo, solo due giorni prima, ancora una volta la furia di un uomo aveva provocato una strage in famiglia: Nabil Dhahri ha ucciso l'ex compagna Elisa Mulas, i due figli di due e cinque anni, la suocera Simonetta Fontana e poi si è suicidato.

* MORIRE SUL LAVORO, NESSUN SETTORE IMMUNE ALLA STRAGE
L'Emilia-Romagna non è immune alla piaga dei morti sul lavoro. Troppi, anche nel 2021, gli incidenti fatali, in diversi settori. Il 7 maggio nel Parmense il 37enne Andrea Recchia è stato ucciso schiacciato 14 quintali di mangime. Il 3 giugno cinque muratori che stavano tornando a casa su un furgone sono deceduti in uno schianto in autostrada, nel Piacentino. Laila El Harim, 40enne che lavorava in un'azienda di Camposanto (Modena) il 3 agosto è stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio. Il 4 settembre Massimo Amici, autotrasportatore marchigiano, è morto asfissiato nell'autocisterna del suo tir, dove era sceso per recuperare una guarnizione caduta, a Fidenza. Il 21 ottobre all'Interporto di Bologna Yaya Yafa è stato schiacciato da un camion. Aveva 22 anni, veniva dalla Guinea Bissau e lavorava da tre giorni.

* STRAGE BOLOGNA: DA CAVALLINI A BELLINI, SI CERCA VERITÀ
Anche nel 2021 la ricerca completa della verità sulla strage del 2 agosto 1980 ha visto i magistrati intenti a 'scrivere' un nuovo capitolo. La Procura generale, a febbraio, ha ottenuto il rinvio a giudizio di quello che considera il 'quinto' uomo dell'attentato, il reggiano Paolo Bellini, ex di Avanguardia nazionale, poi killer di mafia e collaboratore di giustizia, uomo dai mille volti ora imputato in un processo che, cominciato il 16 aprile, si avvia alle battute finali. Dietro alle varie formazioni di estrema destra che, per la Procura generale "foraggiate da fiumi di denaro" hanno commesso il più grave attentato della storia del Dopoguerra italiano, si nascondono figure legate alla P2 come Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, non più imputabili perché tutti deceduti, ma considerati i mandanti della bomba alla stazione per cui sono stati condannati in via definitiva i Nar Fioravanti, Mambro e Ciavardini e in primo grado, nel 2020, Cavallini: il suo appello sarà nel 2023.

* ERGASTOLO DEFINITIVO PER IGOR, ANCORA ASSOLTA POGGIALI
Altri importanti processi sono arrivati a sentenza nel corso del 2021. Il 2 novembre la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da Norbert Feher, alias Igor il russo, ora detenuto in Spagna. È divenuto definitivo l'ergastolo per gli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri e il tentato omicidio dell'agente provinciale Marco Ravaglia, commessi tra l'1 e l'8 aprile 2017 tra Bologna e Ferrara. Assolta due volte in un giorno solo dalla Corte di Appello e nuovamente scarcerata, invece, l'ex infermiera di Lugo Daniela Poggiali, accusata di uccidere gli anziani pazienti col potassio: la decisione del 25 ottobre può essere impugnata ancora, ma è una strada in salita. L'1 luglio condanne fino a 12 anni sono state emesse a Piacenza per i carabinieri della stazione Levante, definita in sentenza "zona franca di prassi degenerate".

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