'Boom!', pubblicità arte e design tra anni '60 e '70

Emilia Romagna

A Bologna cento pezzi e monografie su Olivetti e Armando Testa

Un centinaio di pezzi tra manifesti pubblicitari, serigrafie, elementi di arredo e pezzi di design provenienti da collezioni private: è il percorso espositivo di 'Boom! Pubblicità arte e design tra gli anni Sessanta e Settanta', mostra incentrata sulla comunicazione visiva figlia del 'boom' economico, in programma a Bologna, nella sala museale 'Elisabetta Possati' nel Complesso del Baraccano, dall'11 dicembre al 13 gennaio.
    'Boom!', già esposta a Terni un anno fa, mette in mostra i temi dell'abitare, della mobilità e dell'alimentazione: tre must dell'Italian way of life che con la produzione pubblicitaria degli anni '60 e '70 acquisiscono lo status di vettore di cultura popolare italiana. Due sezioni monografiche sono dedicate a Olivetti, l'azienda italiana che forse ha maggiormente legato la propria strategia di impresa alla sperimentazione e all'evoluzione del design, e all'opera di Armando Testa, che ha dato il nome alla principale agenzia di pubblicità a capitale italiano e la cui importanza sta nell'aver traghettato la comunicazione visiva commerciale dal cosiddetto 'cartellonismo', che appartiene ancora alla storia del graphic design, verso l'advertising di stampo anglosassone: dalle scommesse di Nicola Arigliano per un noto digestivo all'ippopotamo Pippo creato nel 1969 e ancora oggi presente nella pubblicità di una marca di pannolini, ai celebri Caballero e Carmencita ideati per promuovere un caffè.
    In programma anche, l'11 dicembre e il 12 gennaio, due conferenze su temi legati alla pubblicità. La mostra, curata da Carlo Terrosi, presidente della Cooperativa Le Macchine Celibi, con la consulenza scientifica di Carlo Branzaglia, docente dell'Accademia di Belle Arti, è ad offerta libera: il contributo sarà destinato a sostenere le attività dell'Archivio storico di video-arte, progetto portato avanti dall'associazione Boart.

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