'Per avere dati genetici sui resti nella bara di Maria Fresu'
(ANSA) - BOLOGNA, 06 DIC - La difesa di Gilberto Cavallini, ex Nar condannato all'ergastolo a 40 anni di distanza dalla Strage di Bologna, chiede alla Corte di assise di appello, che ha rinviato di un anno e mezzo il processo di secondo grado, di poter anticipare lo svolgimento di un'integrazione della perizia genetica sui resti trovati nella tomba di Maria Fresu. In primo grado le analisi avevano concluso che il Dna di un lembo facciale, presente nella bara della donna morta insieme alla figlia Angela il 2 agosto 1980, non fosse in realtà attribuibile a lei.
I difensori di Cavallini, gli avvocati Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini, avevano già chiesto in vista dell'appello di poter fare un nuovo prelievo di campioni di Dna da quei resti con l'obiettivo di avere dati genetici utili per la valutazione dell'origine ancestrale (risalire ad esempio all'etnia della persona) e la predizione del fenotipo (colore degli occhi, capelli e pelle). I giudici però avevano risposto che questo tipo di accertamento non poteva che essere svolto con una nuova perizia, eventualmente da disporsi nel corso del giudizio di appello. Una posizione condivisibile, per i difensori di Cavallini, se la prima udienza fosse rimasta il 12 gennaio 2022, mentre è stata rinviata al 19 aprile 2023: "quell'attesa è incompatibile con le esigenze di difesa dell'imputato", scrivono, motivando l'esigenza di disporre la perizia prima del processo.
Per la difesa Cavallini l'analisi è fondamentale, dal momento che il lembo trovato nella bara di Fresu "non può che riferirsi a persona sconosciuta, di sesso femminile, al momento dell'attentato vicinissima alla fonte esplosiva, com'è dimostrato dalla natura particolarissima della lesione facciale". E che "la vittima sconosciuta non è mai stata reclamata da alcuno ed è questo il secondo dato particolarissimo da osservare, oltre a quello che non vede ritrovato il corpo di Maria Fresu", aggiungono, dicendo che la Corte potrà disporre "nei modi che riterrà, la comparazione fra il Dna delle sette vittime femminili con lesioni al cranio e quello del lembo facciale ritrovato nella bara" di Fresu. (ANSA).