Inquinante cancerogeno e climalterante, risultati a dicembre
L'Università di Modena e Reggio Emilia mapperà la presenza del cosiddetto "black carbon", il carbonio nero, componente altamente cancerogena e climalterante del particolato atmosferico. Una sostanza inquinante che di recente è stata inclusa dall'Organizzazione mondiale della sanità nelle linee guida sulla qualità dell'aria tra i composti su cui fare attenzione e che potrebbe essere oggetto di un aggiornamento analogo delle direttive della Commissione europea.
Lo studio coinvolge un gruppo di studenti della laurea magistrale in Ingegneria ambientale guidati dal professor Alessandro Bigi, con cui collaboreranno anche dal dipartimento di Scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze per quanto riguarda i possibili effetti per la salute del carbonio nero.
L'attività rientra nel progetto 'BlackAir: Black Carbon, inquinamento dell'aria e salute a Modena' finanziato da Unimore e dalla Fondazione di Modena: consisterà nel mappare questo inquinante a piedi nell'area urbana di Modena, per valutarne la variabilità lungo due percorsi rappresentativi delle condizioni di qualità dell'aria in città. I primi risultati saranno presentati a dicembre.
"Il progetto è particolarmente attuale perché permette di valutare le relazioni esistenti tra l'inquinamento atmosferico, la sanità pubblica e l'impatto climatico - osservano Annalisa Bargellini, Alessandro Bigi e Tommaso Filippini di Unimore - e di affrontare a livello locale temi di rilevanza globale al centro delle discussioni alla conferenza COP26".
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