Muore schiacciato da 14 quintali di mangime nel Parmense

Emilia Romagna
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Incidente sul lavoro in un'azienda di Sorbolo

Travolto da 14 quintali di mangime che lo avrebbero schiacciato e ucciso all'istante. È morto così, secondo una prima ricostruzione, un operaio di 37 anni, Andrea Recchia, originario di Montalbano Jonico (Matera), in un'azienda di mangimi a Sorbolo, nella bassa parmense. L'incidente sul lavoro è avvenuto ieri sera, intorno alle 21.30. Lo stabilimento è stato messo sotto sequestro e la Procura di Parma ha aperto un fascicolo di indagine. La salma sarà sottoposta ad autopsia.

Secondo una prima ricostruzione, Andrea Recchia intorno alle 21.30 stava movimentando alcuni sacchi di mangime con il suo muletto e con il mezzo ne avrebbe inavvertitamente rotto uno. A quel punto l'operaio sarebbe stato travolto da 14 quintali di mangime. I soccorsi dei colleghi e poi i tentativi di rianimarlo da parte dei medici del 118, sono durati a lungo ma sono stati vani. Per l'operaio non c'è stato nulla da fare.

Il sindaco del paese d'origine ricorda Andrea come una persona solare. Il sindaco di Sorbolo si è recato sul luogo dell'incidente e ha espresso le condoglianze alla famiglia.

I sindacati denunciano l'ennesimo "inaccettabile dramma". "Ancora una morte sul lavoro che questa volta colpisce il territorio parmense. La Ugl di Parma si stringe al cordoglio della famiglia e sempre più fermamente ribadisce che non avremo pace fino a quando la sicurezza sul lavoro non sarà prioritaria in ogni azienda". Così Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, e Giorgia Costantino, Segretario Utl Parma.

"La sicurezza sul lavoro deve diventare una grande vertenza nazionale. Dobbiamo fermare questa strage silenziosa che porta via ogni anno più di 1200 persone", ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra che a istituzioni e imprese chiede "impegni ed investimenti coerenti" perché "la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un costo ma un grande investimento".

"Li chiamano incidenti, ma non vi è nulla di accidentale, vi è semmai la mancanza di controlli, il non rispetto delle norme e leggi vigenti, poca attenzione a prevenzione e sicurezza", dichiarano i segretari della Flai nazionale Sara Palazzoli e Andrea Gambillara.

 

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