Per la Procura 8 detenuti furono gli istigatori della protesta
La Procura di Bologna chiede il processo per 49 detenuti che hanno partecipato, il 9 marzo di un anno fa, alla rivolta avvenuta all'interno del carcere della Dozza: all'inizio dell'emergenza Covid, come in altri penitenziari d'Italia, diedero vita a una dura protesta con disordini, impossessandosi di parte dell'istituto.
Il pm Elena Caruso contesta a vario titolo episodi di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, con il lancio di sgabelli, sedie, gambe di tavoli contro la polizia penitenziaria, e danneggiamento. Otto sono gli istigatori, nella ricostruzione dell'accusa: avrebbero distrutto le plafoniere al neon in un corridoio, gridando "Liberta', ora distruggiamo tutto". Due detenuti rispondono di tentata evasione, per quando cercarono di calarsi dal tetto, ma furono fermati dagli agenti, mentre altri lanciavano oggetti per impedire l'intervento delle forze dell'ordine. Tra le persone per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, Davide Santagata, 51enne del quartiere Pilastro conosciuto per assalti al bancomat e fratello di William e Peter, e Sonic Halilovic, giovane bosniaco che nel 2013 uccise a Bologna il meccanico Quinto Orsi, investendolo con l'auto che gli aveva rubato.