Le piogge stanno dando respiro al Po, ma non basta

Emilia Romagna
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L'Autorità distrettuale, scarto di portata ancora consistente

Il Po respira, ma non basta. Le piogge delle ultime ore hanno contribuito a un netto innalzamento delle portate del 15-20% nelle diverse sezioni monitorate lungo l'asta del fiume, generando un parziale ristoro dei territori soprattutto visto il periodo particolarmente arido degli ultimi mesi. Le ulteriori precipitazioni previste nei prossimi giorni potrebbero colmare il gap. A sostenerlo è l'Autorità distrettuale del fiume Po, secondo cui il monitoraggio sullo stato idrogeologico del Po e dei principali corsi d'acqua del Distretto idrografico padano rileva chiaramente come la seconda perturbazione di aprile abbia attenuato le criticità.
    A Pontelagoscuro la portata odierna è di 881 metri cubi al secondo, prevista in ulteriore crescita nell'arco della settimana: lo scarto di portata rispetto la media, però, rimane consistente nei primi giorni di aprile, al -29% e, secondo le previsioni, pur se potrebbe attenuarsi in settimana, permarrà ancora sotto le medie di periodo.
    Sul fronte nevi si registra, per la prima volta nel 2021, un quantitativo di manto nevoso nelle medie: dopo le abbondanti nevicate che hanno caratterizzato il periodo invernale, ma che il clima particolarmente freddo di marzo aveva ostacolato nello scioglimento, il manto nevoso sta iniziando a fornire il proprio contributo.
    "Ci stiamo avvicinando al periodo più delicato dell'anno per la risorsa acqua; questi prossimi mesi saranno determinanti per il deflusso ecologico, per l'habitat e per le produzioni delle importanti colture del Distretto Padano - sottolinea Meuccio Berselli, Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del fiume Po - L'acqua che sta cadendo e sta colmando il gap che avevamo deve essere infatti trattenuta il più possibile negli invasi, nei grandi laghi regolati e nei bacini imbriferi montani e sarà la risorsa preziosa che ci consentirà di portare a termine con successo prelievi e distribuzione e, al tempo stesso, di valorizzare il corridoio ecologico più importante che abbiamo: il fiume Po". (ANSA).
   

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