Scoperti da Gdf 33 animatori in nero, maximulta nel Ravennate

Emilia Romagna

Tra cui 13 minorenni al lavoro per intrattenere bimbi

Trentatré lavoratori in nero, di cui 13 minorenni, impiegati perlopiù durante l'estate nelle strutture ricettive, tra alberghi e stabilimenti balneari, del litorale romagnolo tra Cervia (Ravenna) e Cesenatico (Forlì-Cesena) in servizi di intrattenimento bimbi. E' quanto la guardia di Finanza della tenenza cervese ha scoperto nel corso di un'operazione battezzata 'Baby Park' scattata da verifiche su un'azienda della località rivierasca.
    Le indagini erano partite durante la scorsa estate quando i militari avevano individuato una ragazza impegnata in uno stabilimento come animatrice di un gruppo di bimbi. Da lì è emerso che la giovane, appena maggiorenne, si occupava in nero dell'organizzazione di eventi per conto di un'azienda riconducibile a una 45enne cervese originaria di Cesenatico.
    Secondo le verifiche della Fiamme Gialle, la donna, partendo dal reclutamento dei giovani principalmente attraverso annunci sui social network, stipulava con gli ignari dipendenti contratti di lavoro simulati, senza poi provvedere alla loro regolarizzazione.
    Quindi si recava nelle strutture turistiche della riviera per promuovere la propria attività nel settore del baby parking e dell'animazione. Era perfino riuscita a piazzare, durante le feste natalizie, figuranti in nero mascherati da elfi e da Babbo Natale a una pro loco di una località turistica rivierasca.
    Durante i controlli, i finanzieri hanno ravvisato una totale mancanza di documentazione contabile e fiscale: nonostante ciò, è stato possibile ricostruire lo stesso il volume d'affari della ditta anche attraverso l'esame di una chat di gruppo. Al termine delle indagini, in parte condotte in collaborazione con l'ispettorato del Lavoro di Ravenna, all'azienda cervese è stato contestato l'utilizzo di 33 lavoratori in nero con l'irrogazione di una sanzione che andrà fino a un massimo di 300 mila euro per le violazioni commesse in qualità di datore di lavoro. La 45enne dovrà inoltre rispondere di ricavi non dichiarati al fisco per almeno 200 mila euro nel triennio 2015-2018.

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