Il ministro dell'Istruzione inaugura l'anno all'ateneo di Parma
"La pandemia non ci deve far paura: è un'altra sfida che abbiamo come comunità. La stiamo affrontando, questo governo come i precedenti, avendo ben chiaro che la scuola e tutto il sistema educativo devono essere al centro, non al margine, della nostra vita collettiva". Così il neo ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in collegamento all'inaugurazione dell'anno accademico 2020-21 dell'Università di Parma. "Il nostro obiettivo non è soltanto vincere l'emergenza ma guardare oltre l'emergenza. Guardare oltre è il mestiere dell'università da sempre: guardare oltre, non perdere il contatto continuo con la realtà ma aprirne di nuovi".
Il ministro ha sottolineato la trasformazione della vita quotidiana, al di là dell'emergenza, "una trasformazione che parte dall'ambiente, attraversa la salute, il lavoro e il modo stesso di concepire la comunità". Sfide davanti alle quali, ha aggiunto, bisogna "investire di più non solo in termini finanziari ma anche per passione civile, di considerazione, nella scuola, nell'università e nella ricerca".
L'intervento di Bianchi è stato preceduto dall'esibizione della violinista Lena Yokohama - 'Gabriel's Oboe' di Ennio Morricone e 'Capriccio' di Niccolò Paganini - presenza simbolica, visto che l'artista era stata uno dei simboli del lockdown della scorsa primavera suonando il 16 aprile dal tetto dell'Ospedale Maggiore di Cremona.
Paolo Andrei, rettore, ha sottolineato le difficoltà di un'emergenza sanitaria senza precedenti e la risposta dell'ateneo parmigiano. Yuri Ferrari, presidente del Consiglio degli studenti ha ricordato le tragiche vicende di Sarah Hegazi, Giulio Regeni e Patrick Zaki. La prolusione, 'L'internazionalizzazione della formazione superiore', è stata pronunciata da Guglielmo Wolleb, delegato del rettore per le relazioni internazionali.