A Bologna tre in manette, avevano simboli contraffatti
Il piano era di entrare in casa indossando pettorine e distintivi di Polizia e Guardia di Finanza, simulando una perquisizione, per poi immobilizzare una coppia di coniugi e rapinarli. L'assalto è stato sventato dagli investigatori della squadra Mobile di Bologna, che hanno arrestato tre persone, tutti calabresi già con precedenti: un 42enne di Reggio Calabria, un 45enne di Crotone e un 29enne di Soverato (Catanzaro).
Sono stati bloccati lunedì mattina nei pressi di un condominio in zona Fossolo, dal quale si erano da poco allontanati. Erano in possesso di pettorine e placche metalliche con loghi e scritte di Polizia e Finanza, oltre a cappucci, guanti, fascette in plastica e un rotolo di nastro adesivo. Con sé avevano anche tre fogli, con falsa intestazione e logo della Procura della Repubblica di Bologna, che riproducevano fedelmente un decreto di perquisizione e di sequestro. Uno dei documenti era compilato a mano con i dati di una coppia di coniugi residenti nello stabile dal quale erano stati visti allontanarsi pochi minuti prima di essere fermati dalla Polizia.
Le successive indagini hanno permesso di accertare che, nei giorni precedenti, la collaboratrice domestica della stessa coppia in due occasioni aveva sentito bussare alla porta tre soggetti, che si erano spacciati per Finanzieri. La donna non li aveva fatti entrare, spiegando di avere avuto queste indicazioni dai proprietari, e il tentativo dei malviventi non era andato a buon fine. I tre sono stati arrestati per il possesso di segni distintivi contraffatti e denunciati per tentata rapina aggravata in concorso. Arresti convalidati dal Gip che ha disposto solo per uno dei tre il carcere, un altro è andato ai domiciliari e per il terzo è stato disposto un obbligo di firma.
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