Creò mito dell''Embassy', sua invenzione piadina alla riminese
È stata una delle figure simbolo del turismo riminese gestendo il suo 'Embassy', uno dei locali storici della città romagnola per quarant'anni - dal 1968 al 2008 - accogliendo, di sera in sera, i protagonisti del bel mondo e dello spettacolo da Fred Buscaglione a Mina, da Gianni Morandi a Mike Bongiorno senza dimenticare Federico Fellini.
Rimini saluta Elio Tosi, morto oggi a 90 anni dopo un ricovero per un malore, una delle icone dell'accoglienza romagnole insignito, nel 2108, del 'Sigismondo d'Oro', la massima onorificenza cittadina.
Nato nel 1930, barman e cameriere al 'Dancing Savioli', celebre locale di Riccione, a metà degli anni Cinquanta divenne il responsabile del bar, della ristorazione e dei concerti all'aperto dell'Embassy, in zona Marina Centro poi per quattro anni, dal 1964 al 1968, si occupò della gestione del bar della discoteca 'Paradiso', locale noto anche a livello internazionale per fare ritorno all'Embassy, che trasformò in un ristorante. Lì Tosi e la moglie Rita hanno dato vita alla piadina sottile, ora detta 'alla riminese' e hanno accolto celebrità del mondo della canzone e dello spettacolo, compreso il Maestro del Cinema, Fellini cui Tosi portava i passatelli in brodo sul letto d'ospedale a pochi mesi dalla morte.
"Confesso di avere provato un doloroso smarrimento alla notizia della scomparsa di Elio Tosi - osserva il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi in una nota - ì difficile trovare le parole per ricordare un amico, un galantuomo, il protagonista di una Storia lunga quasi un secolo in cui la leggenda di Rimini si è intrecciata a milioni di storie individuali, nessuna uguale all'altra".