Covid: primi casi di variante inglese anche in E-R

Emilia Romagna

Su 10 persone provenienti dal Regno Unito, in buone condizioni

Primi casi di variante inglese di coronavirus sono stati rilevati anche in Emilia-Romagna. Si tratta di dieci persone provenienti dal Regno Unito, tutte in buone condizioni. Lo comunica la Regione, precisando che sei sono stati individuati all'arrivo in aeroporto a Bologna, gli altri quattro sono stati segnalati dai servizi di sanità pubblica a seguito di verifiche.

Il risultato è emerso dopo la complessa analisi di sequenziazione necessaria per l'individuazione di varianti virali svolta dal laboratorio di Pievesestina (Forlì-Cesena), diretto dal professor Vittorio Sambri, in collaborazione con la sede di Parma dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Emilia-Romagna e Lombardia. Dal 28 dicembre i tamponi di 23 pazienti, rientrati dal Regno Unito o da altri Paesi esteri a rischio, sono stati sottoposti al sequenziamento dell'intero genoma del Sars-Cov2. Operazione che richiede quattro giorni e mezzo di analisi, dalle quali sono emersi i dieci portatori della variante. Le condizioni dei pazienti sono buone, tutti sono stati posti in isolamento e sono stati tracciati i loro contatti.

Dopo la circolare ministeriale del 30 gennaio, la Regione ha deciso di ampliare le categorie di pazienti sui quali effettuare le sequenziazioni per cercare la presenza di varianti: saranno coinvolti anche coloro che fanno rientro da Portogallo, Brasile e Sudafrica oltre a pazienti che presenteranno particolari criteri clinici.

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