Rimini Yacht, 4 anni e 6 mesi a Giulio Lolli

Emilia Romagna

Prescritti molti reati, cade l'accusa di estorsione

Quattro anni e sei mesi di reclusione per la sola associazione a delinquere, prescritti gli altri reati e fine della carcerazione preventiva per Giulio Lolli.
    Il Tribunale di Rimini pur accogliendo la tesi del pm, Davide Ercolani, che aveva chiesto una condanna a 12 anni e sei mesi, non ha riconosciuto l'accusa di estorsione. L'imprenditore bolognese della Rimini Yacht, 55 anni vissuti pericolosamente da 'pirata', tra fughe attraverso il Mediterraneo e guerre civili in Libia, ha ascoltato la sentenza in collegamento dal carcere di Roma. Il volto teso si è rilassato quando ha capito che era andata tutto sommato bene. Solo un momento di smarrimento quando si è alzato e velocemente ha portato la mano sul cuore in un fugace inchino prima di tornare in cella.
    "Siamo soddisfatti - ha detto l'avvocato difensore Antonio Petroncini - perché il Tribunale ha riconosciuto che non c'è mai stata estorsione, reato per il quale è stato letteralmente inseguito all'estero e per cui è stato detenuto in Libia". Si prospetta ora l'appello che potrebbe anche concludersi entro l'anno. Per la Procura l'impianto "accusatorio ha retto - ha dichiarato il pm Ercolani - perché il Tribunale ha riconosciuto l'associazione per delinquere. La prescrizione per alcuni reati, come falso e truffa che hanno tempi brevi, era prevedibile".
    Anche se per Rimini è libero, Lolli non potrà lasciare il carcere mentre attende l'esito del processo per accuse come terrorismo internazionale e traffico d'armi che fanno sembrare quasi peccati veniali le truffe commesse dal 2007 al 2010 con la Rimini Yacht.

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