In primo grado otto anni, in secondo sconto di alcuni mesi
La Corte di assise di appello di Bologna ha condannato, riducendo le pene, quattro persone imputate per un sequestro di persona a scopo di estorsione avvenuto a metà settembre 2018.
La vittima, un 63enne di Roma, non aveva mai denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine. Dopo averlo attirato a Bologna con uno stratagemma, i quattro, di origine lombarda aveva ricostruito la squadra mobile che a dicembre 2018 eseguì i fermi, lo avevano caricato a forza su un'auto e, sotto la minaccia di una pistola, portato in un appartamento a Milano per reclamare la restituzione di un vecchio debito, legato a una truffa.
La vicenda emerse grazie alla segnalazione di due testimoni che avevano assistito alla scena, in piazza XX settembre.
In primo grado il gup Rita Zaccariello li condannò tutti a otto anni, riconoscendo l'attenuante della lieve entità.
In appello la pena è stata ridotta a sette anni e cinque mesi per Mattia Vitellaro, assolto dall'accusa di indebito utilizzo di carta di credito (difeso dall'avvocato Antonio Abbondanza).
Per gli altri, Nicola Uva e Domenico Fellaco, difesi dall'avvocato Daniele Carra, e Cristian Santaniello, difeso dall'avvocato Robert Venturi, la pena è stata rideterminata in sette anni e otto mesi; per quest'ultimo è stata esclusa la continuazione. (ANSA).