Ragazza investita da un ubriaco, rabbia dei parenti

Emilia Romagna

Fiori sul luogo dell'incidente. L'arrestato: 'Non l'ho vista'

Per dare un ultimo saluto a Irene Boruzzi, 19 anni, c'è chi ha lasciato mazzi di fiori e un palloncino a forma di cuore tra la rotonda Zucchi e via del Frullo a Castenaso, nel Bolognese. La vita della studentessa è stata spezzata ieri sera da un automobilista 45enne, risultato avere un tasso alcolico nel sangue quattro volte oltre il limite consentito, che l'ha travolta mentre stava attraversando sulle strisce pedonali. Il conducente, Davide Melillo, è stato arrestato dai carabinieri per omicidio stradale ed è ai domiciliari.

Sulla dinamica dell'incidente sono stati impegnati i militari della Stazione di San Lazzaro di Savena, coordinati dal pm Giampiero Nascimbeni, nelle prossime ore è prevista l'udienza di convalida. Sul posto ieri sera, a quanto si apprende, è poi arrivata anche la compagna del 45enne. Il conducente, come ha spiegato all'ANSA il suo legale, avvocato Giuseppe Versace, avrebbe riferito agli investigatori di non avere visto Irene.

"Il mio assistito - ha aggiunto l'avvocato - è molto provato e dispiaciuto da questa situazione. Non vuole giustificarsi di quello che è successo. Mi ha manifestato l'intenzione di fare una dichiarazione di scuse e di richiesta di perdono nei confronti della famiglia della vittima". Intorno ai genitori e ai parenti di Irene, la famiglia gestisce lo storico forno 'Gazzetti&Tardini', si sono stretti, nel giorno del dolore, gli altri residenti del paese. Domani in concomitanza con i funerali, che si svolgeranno alle 11 nella chiesa Madonna del Buon Consiglio in forma privata, gli altri negozianti abbasseranno le serrande per 15 minuti.

"Mi chiedevano se sono più arrabbiato o più addolorato per quanto è accaduto - ha detto, ai microfoni di Trc Tv, il cugino della madre della 19enne, Daniele Gazzetti - in questo momento sono più arrabbiato: una persona con un tasso alcolemico così alto non ha il diritto di scendere per strada. Lui addirittura guidava, ha avuto precedenti per lo stesso motivo. Ha perso la vita una ragazza di 19 anni, ci sono poche parole da dire solo tanta rabbia. Irene era una ragazza splendida".

Anche il sindaco Carlo Gubellini ha espresso solidarietà alla famiglia: "Le tragedie accadono - ha detto in un'intervista a E'Tv - ma questa è avvenuta a causa dell'irresponsabilità di chi guidava la vettura in stato di ebbrezza, queste cose non possono accadere". Mentre gli accertamenti sulla dinamica proseguono, attenzione puntata sulle condizioni dell'automobilista, che avrebbe già precedenti per guida in stato di ebbrezza.

"Ormai è sistematica l'applicazione dei domiciliari agli arrestati - ha commentato Giordano Biserni, presidente Asaps, associazione sostenitori Polstrada - ma non è tanto questo, e solo questo, il punto: stiamo assistendo alla demolizione di tutto ciò che era stato fatto per il contrasto all'ubriachezza su strada. Di fatto la legge sull'omicidio stradale, con la concessione incrociata delle attenuanti generiche e dei patteggiamento è superata, dal punto di vista delle pene per i responsabili". 

"Ovviamente non posso parlare della vicenda in particolare, essendo in corso le indagini. In generale, però, non mi stancherò mai di ripetere che con le buone o con le cattive si dovrà arrivare ad azzerare gli omicidi stradali commessi in stato di ebbrezza. Una possibile modifica potrebbe essere quella di rendere obbligatorio non solo l'arresto, ma il carcere, salvo situazioni soggettive eccezionali", è l'opinione di Valter Giovannini, sostituto procuratore generale di Bologna, magistrato da anni impegnato in una battaglia contro l'alcol alla guida, dopo quanto successo l'altra sera a Castenaso: una ragazza di 19 anni è stata investita e uccisa da un automobilista con un tasso alcolico oltre quattro volte il limite. "Mi impegnerò in tal senso come mi impegnai strenuamente in passato - assicura Giovannini - per l'introduzione nel codice penale del reato di omicidio stradale. Ogni vita è insostituibile, ma quando ne viene strappata una giovanissima non possiamo non sentirci tutti genitori di quella creatura". 

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