Chiudono bar e ristoranti e in più negozi chiusi di domenica
L'Emilia-Romagna da domenica si colora di "arancione" - nella classificazione del Ministero della Salute con misure restrittive per arginare i contagi da coronavirus - ma di una tonalità più intensa rispetto alle altre regioni perché l'ordinanza regionale firmata ieri dal governatore Stefano Bonaccini non verrà del tutto spazzata via: le misure più severe rispetto a quanto previsto dalla fascia arancione saranno comunque applicate.
Oltre ai cambiamenti fin qui imposti da Dpcm e zona "gialla", per gli emiliano-romagnoli a partire da domenica in base alle disposizioni "arancio" del ministero della Salute si aggiungeranno lo stop agli spostamenti in entrata e in uscita con altre regioni, e da un Comune all'altro (salvo comprovati motivi da giustificare con autocertificazione). Anche nel proprio Comune si aggiunge la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata. Altro cambiamento importante, che non era contemplato dall'ordinanza regionale, la chiusura di bar e ristoranti 7 giorni su 7, con asporto consentito fino alle 22 e consegne sempre possibili.
Dell'ordinanza regionale firmata ieri da Bonaccini - che entra in vigore sabato 14 novembre - la misura principale che resta è quella della chiusura dei negozi la domenica, salvo farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie, edicole. Idem lo stop ai mercati all'aperto senza piani ad hoc dai Comuni (Bologna li ha vietati senza deroghe ad esempio) e stop nei prefestivi alle medie e grandi aree di vendita oltre che ai centri commerciali. Nei negozi alimentari solo un componente per famiglia.
Ulteriore misura aggiuntiva non prevista dalla zona arancione ma in vigore dalla settimana prossima per via dell'ordinanza regionale la sospensione delle lezioni di ginnastica, canto e strumenti a fiato alle scuole elementari e medie. L'attività sportiva dovrà evitare centri storici e luoghi solitamente affollati.