Nuovo record contagi in E-R, 1.545 casi

Emilia Romagna
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Crescono i ricoveri e preoccupano i focolai nelle Rsa

Il dato dei contagi in Emilia-Romagna sfonda quota 1.500 e fa segnare un nuovo record: rispetto a ieri sono stati rilevati 1.545 nuovi contagi su quasi 22mila tamponi. Aumenta anche il numero delle vittime: altre 8, per lo più ultra ottantenni e novantenni ma anche una donna di 65 anni e un uomo di 72 (tre in provincia di Modena, due a Bologna e Parma e uno a Piacenza).
    Continuano a crescere i ricoveri in terapia intensiva, dove ci sono quattro pazienti in più per un totale di 123: sono raddoppiati in due settimane. Aumentano a ritmo sostenuto anche i pazienti che si trovano negli altri reparti Covid, 55 in più che portano il totale a 1.054.
    La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 7,1%, mentre si conferma il fatto che approssimativamente un contagiato su due è asintomatico, individuato cioè nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.
    Sale, intanto, la preoccupazione per le Rsa, dove sono emersi due nuovi focolai. Alla Quadrifoglio di Carpi (Modena), risultano contagiate 65 persone: 30 tra il personale, 35 nell'utenza. La cooperativa che gestisce la struttura ha avviato indagini epidemiologiche, dopo la prima positività. Apprensione anche a Lugo (Ravenna), dove, come ha annunciato il sindaco Davide Ranalli, ci sono 50 contagiati, tra degenti e operatori alla struttura 'Don Cavina'.
    L'andamento dei contagi viene seguito anche per capire se dovessero essere necessarie nuove restrizioni. "Dobbiamo provare insieme - dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini - a fare in modo di verificare che le cose che sono state decise, se applicate bene, servano a ridurre la curva dei contagi nelle prossime settimane. Perché altrimenti è inevitabile: se la curva dei contagi non calerà, se tutti non avremo comportamenti responsabili, rischieremo di avere ulteriori restrizioni e noi sappiamo che un lockdown totale, con fabbriche e scuole chiuse come fu allora, non ce lo possiamo permettere. Bisogna far le cose per bene per evitare la catastrofe". (ANSA).
   

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