Impianto di Cesenatico ha già perso il 20% degli abbonamenti
Anche nella Wellness Valley, come si auto-definisce la Romagna per via delle sue numerose attività sportive, piscine e palestre sono in ansia in attesa di conoscere la decisione del Governo che domenica scorsa ha dato loro una settimana di tempo per adeguarsi ai protocolli anti-contagio da coronavirus.
"Un po' di preoccupazione c'è", spiega il direttore della piscina di Cesenatico, Simone Sica, in merito all'eventuale nuova chiusura. "È una spada di Damocle bella grossa sulla testa degli operatori sportivi", ha aggiunto. La sua struttura dalla riapertura di giugno ha perso 150 abbonamenti, circa il 20%. In parte per l'obbligo di contingentare gli ingressi ("Passando da 14 a 7 persone per corsia è cambiato parecchio"), e poi perché molti aspettano tempi più certi prima di rinnovare l'iscrizione. Tra il cloro dell'acqua e i disinfettanti che già si utilizzavano prima della pandemia, "le piscine che seguono i protocolli sono i posti più sicuri che si possono trovare", assicura Sica, il quale teme che tutti paghino gli errori di pochi.
Anche dalla piscina comunale di Rimini, ha fatto sapere nei giorni scorsi l'assessorato allo Sport sui giornali locali, non serve la settimana di tempo per adeguarsi, perché sarebbe già tutto in regola. E nel vicino centro natatorio privato Garden Sporting Center, come raccontano dalla struttura, negli ultimi mesi gli ispettori dell'Ausl hanno fatta tappa più volte non riscontrando mai irregolarità.