Accolti i ricorsi delle difese di tre indagati
Il tribunale della Libertà di Bologna ha annullato, in relazione al reato di false comunicazioni sociali, i sequestri per tre indagati coinvolti nell'inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza su Bio-on, la società di bioplastiche che a ottobre 2019 ha visto i suoi vertici raggiunti da misure cautelari e che a dicembre è fallita. Il provvedimento riguarda le posizioni di Pasquale Buonpensiere, coinvolto in qualità di direttore finanziario e difeso dall'avvocato Giovanni Trombini, di Gianfranco Capodaglio, presidente del collegio sindacale, difeso dal prof. Nicola Mazzacuva e del consigliere Gianni Lorenzoni (avvocato Maurizio Merlini).
La decisione è arrivata dopo la discussione in udienza del 15 settembre. Inizialmente la Procura aveva emesso un sequestro, nei confronti del fondatore Marco Astorri e del vicepresidente Guy Cicognani in via diretta, contestando la manipolazione del mercato e il falso in bilancio, in via indiretta e per equivalente nei confronti di Lorenzoni, Capodaglio e Buonpensiere solo per il falso in bilancio. Il Gip aveva convalidato questi sequestri, confermati anche dal Riesame. A questo punto le difese dei tre hanno fatto ricorso in Cassazione sostenendo che non c'era la prova che i falsi in bilancio avessero causato o concorso a causare il profitto. A febbraio la Suprema Corte ha annullato con rinvio accogliendo questa impostazione, e si è tornati davanti al tribunale della Libertà che si è pronunciato, annullando i sequestri.