Grazie agli scavi delle Università di Bologna e Ferrara
Appartiene a un bambino di Neanderthal di circa 11-12 anni vissuto nel Riparo del Broion, sui Colli Berici (Longare, Vicenza) circa 48mila anni fa, il dente da latte, per la precisione un canino, che è stato ritrovato grazie a una campagna di scavi condotta nel 2018 dall'Università di Ferrara e da quella di Bologna. Il dentino, che appartiene forse all'ultimo bambino neanderthaliano del Nord Italia, è stato materialmente rinvenuto da Davide Del Piano, assegnista di ricerca del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife. Ed è stato oggetto di uno studio realizzato da ricercatori di entrambi gli atenei.
I risultati pubblicati sul Journal of Human Evolution, in un articolo firmato a primo nome da Matteo Romandini, precedentemente assegnista di ricerca di Unife e ora in forza a Unibo, sono emersi dalle analisi effettuate anche grazie alla collaborazione con il Max Planck Institute in Germania, con l'Università britannica, con La Sapienza e il Museo delle Civiltà di Roma. Lo studio nasce all'interno del progetto europeo Erc-Success, focalizzato sull'arrivo degli Homo sapiens in Italia e sul primo incontro con i Neanderthal nella Penisola.
Lo studio dei reperti recuperati nel contesto del dentino è in corso, ma i dati mostrano già un uso continuativo del sito e segni di caccia e macellazione di grandi prede. L'analisi del dente è stata condotta con metodi virtuali e altamente innovativi. I risultati delle analisi genetiche evidenziano che, da parte di madre, questo bambino era strettamente imparentato con altri Neanderthal vissuti in Belgio alcuni millenni dopo, rendendo Riparo del Broion uno dei siti chiave per comprendere la progressiva scomparsa della specie a livello europeo. Un tema che infiamma ancora oggi il dibattito scientifico internazionale.
"Un'altra scoperta che allargherà gli orizzonti del sapere e della conoscenza delle comunità preistoriche: congratulazioni all'università di Ferrara - e ai propri ricercatori", dice il sindaco di Ferrara Alan Fabbri.