'Gender Bender', a Bologna 12 giorni danza, cinema, incontri

Emilia Romagna

Dal 7 settembre 18/o festival prodotto dal Cassero Lgbti Center

(ANSA) - BOLOGNA, 03 SET - Dodici giorni di danza, cinema, incontri e laboratori all'aperto, nel verde urbano del parco del Cavaticcio, per la 18/a edizione di 'Gender Bender', il festival multidisciplinare prodotto dal Cassero Lgbti Center di Bologna, in programma dal 7 al 18 settembre. 'Aut Out' è il titolo della rassegna: "nell'uso comune della lingua italiana - spiegano gli organizzatori - l'espressione aut aut è utilizzata per definire una scelta inevitabile, o di qua o di là, imposta a chi esita a prendere una posizione. Testa o croce? Di fronte a questo bivio Gender Bender esita, scarta una vocale e apre a possibili altre vie, certi che la realtà in cui viviamo è molto più ricca e complessa di una schematica scelta binaria".
    In epoca di pandemia la formula è stata rivoluzionata: il festival, inizialmente programmato dal 20 ottobre all'1 novembre, ha scelto di anticipare la programmazione nella stagione estiva, creando un coordinamento fra i tre festival regionali dedicati alla danza contemporanea d'autore - Danza Urbana (2-6 settembre), Gender Bender (7-18 settembre) e Ammutinamenti / Anticorpi XL (12-20 settembre) - "con l'obiettivo di offrire una proposta organica e articolata sulla danza contemporanea italiana in regione". Gender Bender ha scelto di sperimentare una formula, tanto per gli spettacoli quanto per le proiezioni, en plein air.
    Vista la limitazione dei voli, sarà un'edizione con una ridotta dimensione internazionale. Undici le compagnie confermate per la sezione danza, mentre nella sezione cinema debutta in prima nazionale 'My name is Baghdad', film della regista brasiliana Caru Alves de Souza; altra prima nazionale per 'Breaking Fast', film statunitense di Mike Mosallam. In programma anche incontri con le autrici: Vera Gheno, Fumettibrutti e Chiara Sfregola.
    "In questo periodo di distanziamento fisico e sociale e di chiusura di teatri e cinema, e di molti altri spazi culturali, Gender Bender - commentano i co-direttori artistici Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli - non si ferma e anzi rilancia il suo impegno e i suoi valori". (ANSA).
   

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