Ex di Avanguardia nazionale è ritenuto un esecutore dell'attentato alla stazione avvenuto il 2 agosto 1980 che causò 85 morti e 200 feriti
La Procura generale di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per Paolo Bellini, ex Avanguardia nazionale, ritenuto un esecutore della Strage alla stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980: avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell'attentato. Richiesta di giudizio anche per Quintino Spella e Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e Domenico Catracchia, per false informazioni al pm al fine di sviare le indagini.
Il provvedimento è firmato dall'avvocato generale Alberto Candi, dai sostituti pg Umberto Palma e Nicola Proto e vistato dal procuratore generale Ignazio De Francisci.
L'inchiesta arrivata ad accusare Bellini è il fascicolo sui mandanti della strage che fece 85 morti e 200 feriti, sollecitato dall'associazione dei familiari delle vittime con vari dossier: prima archiviato dalla Procura ordinaria, è stata avocato a ottobre 2017 dalla Procura generale che aveva chiuso a febbraio questo primo troncone.
Il provvedimento è firmato dall'avvocato generale Alberto Candi, dai sostituti pg Umberto Palma e Nicola Proto e vistato dal procuratore generale Ignazio De Francisci. Le indagini sono state condotte da Guardia di Finanza, Digos e Ros. L'inchiesta arrivata ad accusare Bellini è il fascicolo sui mandanti della strage che fece 85 morti e 200 feriti, da sempre sollecitato dall'associazione dei familiari delle vittime: prima archiviato contro ignoti dalla Procura ordinaria, è stata avocato a ottobre 2017 dalla Procura generale che ha chiuso a febbraio questo primo troncone e ora ha chiesto il processo.