'Abbiamo smesso di lavorare dopo il Sigep a gennaio'
"Uno". Solleva l'indice un tassista a Rimini e mostra così il numero di clienti che in media porta ogni giorno sul suo taxi dall'inizio del lockdown. E oggi, primo giorno della fase 2, non è cambiato nulla. Sta fuori dalla stazione ferroviaria di Rimini a scambiare due chiacchiere con dei colleghi. Dietro c'è una lunga fila di taxi che aspetta qualcuno da trasportare ma la stazione sputa fuori una persona alla volta.
"Sono qui dalle sei di questa mattina e ho fatto solo una corsa - racconta un tassista del gruppo - Non credo che farò la seconda corsa della giornata, tra poco finisce il mio turno". "Se andiamo a raccogliere i pomodori in Puglia guadagniamo di più", gli fa eco un collega in tono amaro. Negli ultimi tre mesi il lavoro per loro è calato del 98%, affermano, e una batosta l'ha data lo slittamento degli eventi fieristici. "A Rimini - precisano - lavoriamo col turismo e con le fiere".
Ora mancano entrambi. "Ci siamo fermati a lavorare con la fiera del gelato a gennaio. Poi stop". C'è speranza per riprendersi quest'estate? La vedono dura. "A mia moglie le hanno fatto consumare tutte le ferie poi è finita in cassa integrazione. Come può la gente avere modo di andare in ferie?", spiega il tassista dell'indice alzato.